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G8, Francia scarcera il no global Vecchi

Lo ha deciso la Corte d'Appello di Rennes che ha definito "irregolare" il mandato d’arresto europeo. La giustizia italiana ne chiedeva l’estradizione. Vuillard: "vince la libertà"

(Afp)
(Afp)
15 novembre 2019 | 11.25
LETTURA: 5 minuti

La Corte di Appello di Rennes decide la scarcerazione di Vincenzo Vecchi , il no global italiano latitante da 8 anni e arrestato in Francia ad agosto. Vecchi sarà libero in giornata. La giustizia italiana chiedeva l’estradizione.  "Per quanto riguarda la condanna per i fatti di Milano - riferisce all’Adnkronos l’avvocato di Vecchi, Maxime Tessier - è stato ritenuto che la pena era stata già scontata".

Il legale non nasconde la sua soddisfazione per la decisione e sottolinea che questo "è un momento importante per la giustizia francese. Dimostra l’importanza del diritto. E’ una vittoria giusta, il mandato europeo per i fatto di Genova era irregolare. E’ una vittoria per la giustizia e il diritto". "Davanti al tribunale c’è effervescenza e c’è un grande sollievo", rileva Tessier.

Entro cinque giorni il Procuratore francese potrà fare ricorso alla Corte di Cassazione. "La Corte di Appello - riferisce all'Adnkronos l'avvocato Marie-Line Asselin che rappresenta l'italiano insieme a Catherine Glon e Maxime Tessier - ha ritenuto che la procedura era nulla. Il Procuratore non ha trasmesso alle autorità italiane il nome dell'avvocato italiano di Vecchi e questo ha portato un pregiudizio ai diritti della difesa". La Corte, aggiunge, "non si è poi espressa nel merito della questione, cioè quella che riguarda la regolarità dei mandati di arresto europei probabilmente anche per non dover rispondere nel merito della questione del rapporto di fiducia reciproca tra i paesi". Asselin si dice "soddisfatta" per la decisione della Corte di appello.

"E’ una vittoria della libertà. Siamo tutti molto felici", commenta con l’Adnkronos un soddisfatto Eric Vuillard, lo scrittore e cineasta francese che nel 2017 che ha vinto il prestigioso premio letterario Goncourt per il suo romanzo 'L’ordine del giorno’, che sin da subito si è mobilitato insieme al Comitato di solidarietà in difesa di Vincenzo Vecchi, il no global italiano ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001 arrestato in Francia ad agosto scorso. "Siamo molto felici e ora stiamo andando al carcere per aspettare Vecchi che sarà liberato a fine mattinata. C’è stata una mobilitazione importante e questo ha avuto un ruolo nella decisione di oggi" della Corte di Appello di Rennes che ha deciso di liberare Vecchi e quindi di non estradarlo come richiesto dai mandati di arresto europei emessi dalla giustizia italiana, sottolinea ancora Vuillard.

"La decisione di oggi dimostra la fragilità della procedura legata ai mandati di arresto europei. E’ una procedura che colpisce la libertà e le libertà pubbliche", spiega lo scrittore. "La battaglia da questo punto di vista continua. Vanno soppressi, non si possono scambiare persone come se fossero merci. Se si vuole una giustizia europea serve un codice penale europeo, aprire un dibattito", sottolinea ancora Vuillard. La sentenza di oggi, aggiunge, "è anche una vittoria del diritto. La legge va interpretata e i magistrato sono stati vigili. E’ incoraggiante", spiega ancora.

Al termine dell'udienza del 24 ottobre, durante la quale si sono svolte le arringhe degli avvocati di Vecchi, Marie-Line Asselin, Catherine Glon e Maxime Tessier, la Corte d'Appello aveva annunciato che avrebbe reso la sua decisione appunto il 15 novembre. L'udienza del 24 ottobre era stata convocata dopo che le autorità italiane avevano fornito, entro il 10 ottobre come richiesto, il supplemento di informazioni relativo ai due mandati di arresto europei che erano stati emanati nei confronti di Vincenzo Vecchi. Gli avvocati di Vecchi, latitante da 8 anni e che era ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001, hanno chiesto al tribunale di dichiarare la nullità del mandato d'arresto europeo e, in subordine, la possibilità per il loro assistito di scontare la condanna in Francia.

Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006.

Il 23 agosto scorso la Corte di Appello di Rennes non aveva concesso l’immediata estradizione di Vecchi, chiedendo alle autorità italiane di fornire, appunto entro il 10 ottobre, un supplemento di informazioni relativo ai due mandati di arresto europei che erano stati emanati nei confronti di Vecchi. Il 27 settembre scorso la Corte d'appello di Rennes aveva respinto la richiesta di scarcerazione che era stata presentata dall'italiano. Gli avvocati di Vecchi, che avevano presentato la richiesta di rilascio lo scorso 22 agosto, chiedevano che fossero concessi gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

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