L'aggressione vicino al parco della Caffarella, all'uscita di un pub. Si indaga per omicidio volontario
"E’ stata peggio di un’esecuzione". Gli amici di Luca Sacchi, il 24enne ucciso con un colpo di pistola alla testa per aver reagito a una rapina, sono ancora increduli. In lacrime davanti al pronto soccorso uno di loro racconta: "Appena ho saputo che cosa era successo sono venuto qui, ci conosciamo fin da piccoli, è un cosa terribile. Uccidere un ragazzo per uno zainetto". "Luca e Anastasia stavano insieme da tre anni - ha spiegato - lei è sconvolta".
''Luca era un ragazzo tranquillo, era una persona buona'', dicono ancora gli amici del 24enne.
"Si, era mio cugino, il mio stronzetto. Un ragazzo che amava la vita e amava viverla con più leggerezza possibile. Ogni cosa era uno scherzo nel quale puntualmente il protagonista era mio papà, ogni cosa era un 'A Chia', ma che voi, te devo mena'?', ogni cosa era un 'Me devi fa' la torta di compleanno per la mia ragazza, però deve esse bella bella'. E io 'bella bella' te la facevo, per quella ragazza che hai difeso a costo della tua stessa vita. Io non so in che mondo sei finito, ma so che sicuramente, è molto meglio di questo".Così su Facebook Chiara, cugina di Luca.
''Questa città mi ha tolto tutto, sicurezza zero, vivo qui da 20 anni. Pensare che un figlio esca di casa con la fidanzata per andare in un pub e poi non tornare più è inimmaginabile''. Così la mamma di un amico di infanzia di Luca. ''Io sono di Genova - aggiunge piangendo davanti al pronto soccorso - ma vivo qui nella zona di piazza Re di Roma. Questo non è un posto tranquillo. Io lo dico sempre ai miei figli 'non rispondete a nessuno'. In questa città non si può essere onesti, le cose non si possono dire, è meglio stare zitti''.
"Questo è posto tranquillo, non è mai accaduto niente del genere. Anche il pub è frequentato da gente tranquilla che viene a bere una birra la sera dopo il lavoro". Sono increduli i residenti del quartiere Colli Albani. "Una storia così qui io non me la ricordo", dice un'anziana mentre si ferma davanti ai fiori lasciati tra via Teodoro Mommsen e via Bartoloni. "Non conoscevo il ragazzo, non riesco a credere che qui sia successa una cosa del genere. Speriamo che chiariscano cosa sia accaduto - dice un altro residente - perché davvero qui è una zona tranquilla".