Esponente della Destra radicale, già nel Movimento Sociale Italiano e fondatore di Avanguardia Nazionale, era stato assolto per insufficienza di prove per la strage di Bologna. "Era il migliore, un eroe"
E' morto la notte scorsa a Roma Stefano Delle Chiaie, 82 anni, esponente della Destra radicale, già nel Movimento Sociale Italiano e fondatore di Avanguardia Nazionale, assolto per insufficienza di prove per la strage di Bologna.
"Ho dato le mie condoglianze ai suoi più vicini camerati, e penso che sarò presente al funerale. Due storie molto distinte, due storie molto differenti ma rimane il rispetto per un combattente", ha detto detto all'Adnkronos Roberto Fiore, leader di Forza Nuova.
"Se n'è andato un pezzo importante della mia vita e della mia storia. Stefano lascia un esempio per tutti gli italiani di coerenza, di lealtà, di stile, di comportamento, quello che serve e che manca nella società di oggi: un riferimento prima umano e poi politico perché è stato un uomo sempre coerente, sempre leale, forte. Ha affrontato accuse ignobili a testa alta. A testa alta ha vissuto e a testa alta è morto", ha detto all'Adnkronos Adriano Tilgher.
"L'ho incontrato una volta in una situazione conviviale. Mi disse: 'saprai che sono stato molto chiacchierato' e io gli risposi che a me delle chiacchiere non interessava. Ma non ho mai avuto relazioni né con lui né con Avanguardia Nazionale. Mi dispiace perché è un altro camerata che se ne va, noi sopravvissuti a quegli anni siamo sempre meno. Stiamo morendo tutti perché siamo vecchi, è naturale", le parole all'Adnkronos di Mario Tuti, fondatore del Fronte Nazionale Rivoluzionario.