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Dissequestrata la Open Arms

L'imbarcazione è stata restituita alla Ong spagnola

Dissequestrata la Open Arms
29 agosto 2019 | 14.01
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Open Arms, la nave è stata dissequestrata. Il gip del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha convalidato il sequestro della nave Open Arms, disposto lo scorso 20 agosto dal Procuratore Luigi Patronaggio e dall'aggiunto Salvatore Vella, ma nel contemporaneamente ha disposto il dissequestro della nave spagnola e la restituzione della stessa. La nave era stata sequestrata dalla Procura, dopo un'ispezione a bordo. I magistrati ipotizzano il reato di rifiuto di atti di ufficio in relazione alla mancata evacuazione della nave della Ong spagnola. Per ora contro ignoti. Il giudice Zammuto nel suo provvedimento ha disposto la restituzione della nave alla Ong spagnola, ravvisando che "non sussistono, dopo l'evacuazione e il soccorso dei migranti, esigenze probatorie anche in considerazione del fatto che non si ascrive all'organizzazione e all'equipaggio alcuna responsabilita'".

Per quanto riguarda ''il reato di sequestro di persona da parte dei pubblici ufficiali", scrive il gip di Agrigento, "sussiste il fumus". "Il Tar aveva sospeso il divieto di ingresso in acque territoriali e i migranti sono, quindi, stati trattenuti indebitamente dal 14 agosto'' si legge. Per il gip ''è stato omesso il preciso obbligo di individuare un porto sicuro spettante all'Italia in quanto primo porto di approdo in base al trattato di Dublino''.

Intanto due cittadini siriani di 34 e 25 anni sono stati fermati dalla polizia con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per gli investigatori della squadra mobile di Ragusa e di Agrigento sono loro i presunti scafisti delle imbarcazioni cariche di migranti soccorse dalla Open Arms. Dopo lo sbarco a Lampedusa, in 100 sono stati trasferiti con un autobus nell'hotspot di Pozzallo per essere visitati e identificati. Gli agenti, su delega della procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio e competente per territorio, hanno ascoltato numerosi migranti. E il lavoro congiunto svolto a Lampedusa e Pozzallo ha permesso di stringere il cerchio sui due siriani.

Secondo i testimoni sono loro ad aver condotto l'imbarcazione partita dalle coste libiche alternandosi tra timone, bussola e satellitare. Il sostituto procuratore, Cecilia Baravelli, titolare dell'indagine, ricevuta l'informativa redatta dagli uomini della Polizia di Stato, ha emesso il decreto di fermo a carico dei due siriani, disponendo che venissero condotti in carcere in quanto indagati del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Gli uomini della Squadra mobile di Ragusa e Agrigento hanno eseguito il provvedimento a Pozzallo (uno era già stato trasferito presso l'hotspot ibleo) e Lampedusa dove ancora si trovava l’altro scafista. Le indagini proseguono per individuare gli scafisti delle altre due imbarcazioni soccorse.

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