Tra i militanti di Casapound e Forza Nuova
La Procura di Roma ha iscritto 41 persone nel registro degli indagati, tra militanti di Casapound e Forza Nuova, per i disordini avvenuti lo scorso aprile nel quartiere di Torre Maura in relazione al trasferimento di alcune famiglie rom in una struttura della zona.
I reati contestati, a vario titolo, nel fascicolo coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal sostituto Eugenio Albamonte, vanno da istigazione all'odio razziale, violenza privata, minacce, adunata sediziosa, apologia di fascismo e rapina in riferimento all'episodio dei panini destinati alle famiglie rom calpestati dai manifestanti.
"Se stare nelle periferie a fianco degli italiani comporta prendere delle denunce, noi ce le prendiamo come medaglie", dice all'Adnkronos il leader di CasaPound Simone Di Stefano in merito alle iscrizioni sul registro degli indagati di militanti di Cpi e di Forza Nuova per le proteste dei giorni scorsi a Torre Maura e Casal Bruciato. Le accuse contestate dalla Procura vanno da istigazione all'odio razziale, violenza privata, minacce e apologia di fascismo. "La metà di questi capi di imputazione sono fantasiosi e ci fanno ridere - sottolinea Di Stefano - non c'è alcun odio razziale, il problema sono i soprusi che subiscono gli italiani. Se ci sono state quelle proteste - conclude il leader di Casapound - è perché lo slogan 'prima gli italiani' è ancora fantasia, gli italiani in realtà vengono continuamente scavalcati da chiunque".