A dare l'allarme ai carabinieri, intorno alle 11.50, è stato un bambino che, riuscendo a liberarsi dallo sguardo dell'autista, ha permesso l'intervento dei militari. "E' arrivata una segnalazione di allarme alla centrale, è stata ricevuta in particolare dalla compagnia di Lodi, dove un bambino ha chiesto aiuto dicendo 'ci stanno portando via con un pullman'", spiega Luca De Marchis comandante provinciale dei carabinieri di Milano durante la conferenza stampa per spiegare il fermo di Ousseynou Sy, l'autista di origine senegalese che ha dirottato un bus con a bordo degli studenti di Crema.
Il pullman, partito da Crema con a bordo i 51 studenti di due diverse classi (due seconda medie) che dovevano essere trasferiti dalla palestra alla scuola, ha cambiato l'itinerario all'improvviso e si è diretto verso Pantigliate, dove è stato intercettato dai carabinieri. L'uomo non si è fermato e ha proseguito la corsa: un'auto dei carabinieri si è messa davanti all'autobus ma è stata speronata, "in quel frangente due militari hanno raggiunto la parte anteriore del mezzo e hanno tentato di parlare con l'autista è di farlo desistere da questo gesto. L'autista brandiva un accendino in mano e minacciava di far fuoco al mezzo", già cosparsi di benzina fin dalla partenza.
Nel frattempo altri militari sono intervenuti sul lato posteriore e con l'aiuto dei ragazzi, che sono stati legati in modo blando con delle fascette dagli accompagnatori, "hanno forzato la porta, hanno infranto i vetri posteriori e hanno iniziato velocemente a fare uscire i bambini dal mezzo che proseguiva lentamente la sua marcia per altri cento metri". Durante questa operazione "sono divampate le prime fiamme, il mezzo era in fiamme mentre i bambini erano ancora all'interno. Sono stati momenti di grande spavento, il senegalese è sceso ed è stato immediatamente bloccato. A una prima immediata domanda, ha risposto 'lo faccio per i morti nel Mediterraneo'", chiosa De Marchis.