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Nave ong bloccata, "contatti con trafficanti"

Nave ong bloccata,
02 agosto 2017 | 09.16
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Investigatori del Servizio Centrale Operativo, della Squadra Mobile di Trapani e del Nucleo speciale d'intervento della Guardia Costiera hanno eseguito il sequestro preventivo della nave Iuventa della Ong tedesca Jugend Rettet fermata questa notte al largo di Lampedusa dalla Guardia Costiera italiana. Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip del tribunale di Trapani Emanuele Cersosimo (LE INTERCETTAZIONI). L'ipotesi di reato è favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

La Ong non è fra le tre organizzazioni che hanno sottoscritto il codice di comportamento nel Mediterraneo adottato dal ministero dell'Interno italiano.

Ci sono "gravi indizi di contatti con i trafficanti" ha detto il procuratore aggiunto di Trapani, Ambrogio Cartosio, in conferenza stampa. In particolare, "sono stati documentati incontri tra i trafficanti e membri dell'equipaggio", ha spiegato il magistrato, precisando poi di riferirsi a incontri "in mare".

Quanto al reato contestato, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il pm ha chiarito che, al momento, la contestazione formulata nella richiesta di sequestro preventivo della nave e nel conseguente decreto del gip riguarda tre episodi specifici, due avvenuti il 18 e il 26 giugno 2017 e uno risalente al 10 settembre 2016 (VIDEO). Tuttavia, ha aggiunto riferendosi alla nave, "altri episodi ci inducono a ritenere che il suo comportamento sia abituale". L'indagine, ha precisato ancora Cartosio, riguarda l'equipaggio della nave "ma allo stato non ci sono indagati", né sono emerse "responsabilità dei vertici della Ong".

Secondo il magistrato dunque il "salvataggio o, meglio, il trasbordo" dei migranti sarebbe avvenuto senza che ci fosse un pericolo imminente. Ma "alla luce della legislazione tuttora vigente in Italia, quali che siano le finalità perseguite, ad avviso della procura queste condotte integrano il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La procura ha prospettato questa tesi nella richiesta di sequestro preventivo al gip e il gip l'ha ritenuta fondata e ha emesso il decreto".

"C'è un pericolo serio di reiterazione dell'attività delittuosa" ha detto il procuratore spiegando le motivazioni prospettate dalla procura e accolte dal gip. Quello in questione, inoltre, è uno dei casi in cui "la legislazione speciale prevede la confisca obbligatoria del mezzo" e questo "impone l'obbligo di procedere a sequestro preventivo".

Cartosio ha aggiunto: "Non riteniamo configurabile l'associazione a delinquere nei confronti dei responsabili della Ong perché non c'è nessun elemento per parlare di un collegamento stabile tra i trafficanti e la Ong".

"Che ci sia un piano preordinato tra i trafficanti libici e la Ong mi sembra, allo stato, fantascienza - ha detto ancora il procuratore aggiunto - La mia personale convinzione è che il motivo della condotta dell'equipaggio sia umanitario".

Il magistrato ha poi messo in chiaro che il sequestro preventivo della nave Iuventa "non c'entra nulla col fatto che non abbiano sottoscritto l'accordo", ossia il Codice di condotta per le Ong.

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