"Le recenti linee guida per l’apertura delle Attività Economiche Produttive e Ricreative sono uscite dopo la disposizione del Dpcm. Questo significa che quasi tutte le scuole di danza si erano già adeguate a questa prima disposizione ed anche alle successive indicazione della Fids (Federazione Italiana Danza Sportiva) ed hanno riaperto in osservanza delle disposizioni. Le linee guida recentemente emanate della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di fatto richiama le disposizioni già decretate, semplifica e chiarisce le diverse attività dello spettacolo dal vivo. L’aspetto più rassicurante è che, sempre tenendo la dovute distanza di sicurezza, gli artisti quando sono in scena possono non indossare la mascherina. Non è chiarito se altrettanto può succedere nell'ambito delle prove necessarie alla preparazione di quanto poi sarà rappresentato in scena". E’ quanto ha dichiarato all’Adnkronos Renato Greco, direttore dell’omonimo Teatro, già membro della Commissione Danza e della Consulta dei Problemi dello Spettacolo del Mibact.
"Tuttavia è bene ricordare – ha aggiunto -che un danzatore non può neanche in prova indossare la mascherina poiché svolge attività atletica con un grande consumo di ossigeno, indossandola respirerebbe la propria anidride carbonica e potrebbe provocare perdita di equilibrio e svenimento. Per quanto riguarda, poi, il mantenimento della distanza di sicurezza tra i danzatori, sia in prova che in scena, ritengo sia impossibile da accettare, a meno che non si costruiscano coreografie apposite. Nel repertorio classico il contatto è d’obbligo, per esempio. Lo ripeto -ha proseguito - Non è possibile obbligare alla distanza di sicurezza gli artisti dello spettacolo, in particolare i danzatori stessi che nel corpo di ballo, come all’interno di una famiglia, condividono molte ore insieme nello stesso ambiente e nell’assoluto rispetto.. Fa parte della loro educazione, della loro etica professionale".
Renato Greco ha poi concluso ricordando che "il danzatore ha rispetto per gli altri e molta cura della propria persona. I coreografi, i maestri sono i primi responsabili preposti ad evitare la possibilità di contagio e certamente a far rispettare i protocolli per lo studio e la pratica della danza in sicurezza. E di sicuro, il contagio che, in questo caso potrebbe semmai avvenire, verrebbe scatenato solo entrando in contatto con persone esterne al gruppo, che appunto non sarebbero di regola ammesse".