Il 22 novembre a Baku, capitale dell’Azerbaigian, si sono chiusi i lavori della Cop29, la Conferenza sui cambiamenti climatici che ha stabilito, tra l’altro, un accordo sulla finanza climatica secondo cui i Paesi sviluppati dovranno versare almeno 350 miliardi di dollari all’anno fino al 2035 ai Paesi in via di sviluppo per far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici. Su questo e su altri esiti dalla Cop29, oltre che in riferimento ad ulteriori misure per favorire misure di approvvigionamento energetico basate sulla neutralità tecnologica, diversi Onorevoli, prima firma On. Foti (FDI), hanno chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica di riferire in Aula. Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha risposto all’interrogazione parlamentare ha sottolineato come in sede di Cop29 l’Italia abbia portato la sua strategia per la finanza climatica, veicolando lo spirito del Piano Mattei nell’ambito di quanto appunto stabilito dalla Conferenza in favore dei Paesi meno sviluppati. I Paesi più sviluppati, tra cui l’Italia, quindi, dovranno dare il proprio contributo sia aumentando i finanziamenti che definendo un approccio metodologico mirato a valorizzare soluzioni tecnologicamente neutrali. Il Ministro ricorda anche che la Cop29 ha adottato la decisione sul nuovo obiettivo di adattamento, che prosegue quanto iniziato nella precedente Conferenza di Dubai, per la definizione degli indicatori che quantificano tale obiettivo e sono state definite le regole per il funzionamento trasparente del mercato dei crediti di carbonio anche mediante l’istituzione di un registro mondiale. Infine, Pichetto Fratin nel suo intervento di risposta, sottolinea l’avvio di importanti iniziative, a cui l’Italia ha aderito, finalizzate a triplicare a livello globale il peso delle rinnovabili, oltre che del ruolo dell’idrogeno a zero o a basse emissioni.
Link alla risposta del Ministro: https://shorturl.at/w5wQS