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Emirati, si sblocca caso di Andrea Costantino: imprenditore tornato in Italia

L'imprenditore milanese all'Adnkronos: "Ancora non mi rendo conto, indescrivibile rivedere mia figlia dopo 2 anni"

Emirati, si sblocca caso di Andrea Costantino: imprenditore tornato in Italia
24 dicembre 2022 | 10.30
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L'imprenditore Andrea Costantino è tornato in Italia. L'uomo, bloccato negli Emirati dopo essere stato rilasciato dal carcere nel paese del Golfo, per mesi ha vissuto all'interno di una dependance dell'ambasciata italiana ad Abu Dhabi. "Devo ancora realizzare di essere finalmente in Italia. Sono ancora in una bolla e non me ne rendo conto. Ma rivedere in aeroporto dopo due anni mia moglie Stefania e mia figlia è stato qualcosa di indescrivibile", dice all'Adnkronos raccontando il suo rientro in Italia. "Mia figlia mi ha portato una cornice con un disegno dove ha scritto 'che bello che ci sei' - dice Costantino - ritrovarla è stata una sensazione fantastica dopo tanti momenti difficili".

Costantino ha trascorso quindici mesi nel carcere di Abu Dhabi. "La detenzione è stata più che orribile - ricorda l'imprenditore - sono stato morso dai topi, detenuto in una cella da 4 con altre 14 persone, il cibo ci veniva dato per terra. Ho visto il mio avvocato solo una volta in un più di un anno di carcere. Un'esperienza incancellabile nel senso negativo del termine". Poi il periodo trascorso nella dependance dell'ambasciata italiana fino al rientro questa mattina alle 7 a Malpensa.

"Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato per riportarmi a casa - ci tiene a dire Costantino - dal direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina Luigi Maria Vignali, l'ambasciatore italiano Lorenzo Fanara, a Matteo Salvini: alla fine è stata trovata questa soluzione tecnica che mi ha permesso di essere a casa alla vigilia di Natale e riabbracciare i miei affetti". Il futuro? "Voglio passare più tempo possibile con la mia famiglia, poi mi dovrò rimettere in piedi e lavorare. Intanto - dice - mi godo questi momenti di pura gioia".

Costantino stamane è intervenuto in diretta a Radio Libertà, dove ha anche tenuto a ringraziare "enormemente" tutti gli ascoltatori della radio che hanno chiamato e mandato messaggi durante questo periodo. Spiegando come ha lasciato gli Emirati, Costantino ha detto di essere riuscito a tornare in Italia grazie a un'"escamotage tecnico, una soluzione tecnica resa possibile grazie a Vignali (Luigi, direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina, ndr)". "Quando sono sceso dall'aereo mi ha chiamato Vignali e mi ha detto: 'Andrea bentornato, adesso chiamo il presidente della Repubblica e lo informo' - ha affermato Costantino - Ieri Matteo nazionale (Salvini, ndr) mi ha scritto cinque minuti dopo (la notizia che sarebbe stato liberato, ndr) dicendomi: 'ottima notizia, adesso brinderemo con rigoroso vino italiano'".

L'imprenditore italiano, nato a Milano il 14 settembre 1972, era stato arrestato con l'accusa di finanziamento del terrorismo in Yemen il 21 marzo scorso in un hotel di Dubai, dove soggiornava con la famiglia, dopo essere ritornato negli Emirati arabi uniti per rinnovare il visto di residenza in scadenza. Dopo essere stato rilasciato dal carcere di massima sicurezza di Al Wathba lo scorso maggio grazie alla mediazione della diplomazia italiana, il trader viveva in una dependance dell'ambasciata italiana perché le autorità emiratine gli avevano confiscato il passaporto impedendogli di lasciare il Paese.

"La Presidenza del Consiglio esprime soddisfazione perché, in questa vigilia di Natale, l'imprenditore italiano Andrea Costantino è rientrato in Italia e ha potuto riabbracciare i suoi cari. Ringrazia in particolare il ministro degli Esteri e la rete della Farnesina, i Servizi di informazione e sicurezza e le Autorità degli Emirati per il buon esito della vicenda", si legge in una nota della presidenza del Consiglio.

"Mi sono occupato personalmente della vicenda Costantino", "stiamo facendo il possibile per una soluzione positiva", aveva dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il 13 dicembre davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato, riferendosi alla vicenda dell'imprenditore. "Non lasciamo solo nessun cittadino italiano", aveva assicurato Tajani.

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