Dem: "Grave ingerenza, che ne pensa Meloni?" La replica di Fdi: "Noi sempre con Nato e Occidente, non come alleati Pd..."
La nuova uscita di Dmitri Medvedev su Telegram arriva a scaldare ancora di più la campagna elettorale italiana. L'ex presidente russo vorrebbe che i governi europei fossero "chiamati a rendere conto'' e siano ''puniti per la loro palese stupidità". Parole che scatenano la reazione soprattutto del Partito democratico, che parla di ingerenze e chiede condanna unanime.
Il primo a intervenire è Enrico Borghi della Segreteria nazionale del Pd, che parla di "grave fatto di ingerenza, tutti ne prendano le distanze, iniziando da una destra sempre più ambigua sul tema". "Che ne pensa Meloni?", chiede la capogruppo alla camera dem Debora Serracchiani, e anche il presidente della commissione esteri della Camera Piero Fassino parla di "candidati amici di Putin".
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio definisce "inaccettabili" le ingerenze, e chiede che tutti condannino. Il leader di Azione Carlo Calenda va oltre: "La Russia e Medvedev il 25 settembre avranno un'amara sorpresa. Ci impegneremo a sconfiggere i loro 'amici' Conte, Berlusconi e Salvini". Ma i dem insistono: "Ancora non sappiamo nulla di cosa pensano Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi delle parole di Medvedev sulle elezioni e su chi sosteneva lealmente il governo Draghi", si legge sul profilo twitter del Pd.
Dal centrodestra risponde la presidente della commissione Esteri del Senato Stefania Craxi che, all'Adnkronos dice: "Medvedev irricevibile, nostra condanna di Putin definitiva, sogno una sinistra che fa campagna elettorale sui contenuti, da loro solo polemiche strumentali".
Fratelli d'Italia respinge al mittente le accuse bollandole come "risibili quasi quanto le dichiarazioni di Medvedev. Lo confermano - afferma il presidente dei senatori di Fdi Luca Ciriani - i voti espressi in Parlamento che hanno sempre attestato la postura internazionale, occidentale e all'interno della Nato dell'alleanza dei partiti di centrodestra. Spiace non poter dire lo stesso dei partiti con cui il Pd ha deciso di allearsi e di sostenerne i candidati nei collegi uninominali".
Ancora più esplicito il senatore Fdi Giovabattista Fazzolari, che parla di "Nuova penosa dichiarazione del vicepresidente del Consiglio nazionale russo Medvedev, diventato ormai una macchietta a livello planetario, a testimonianza della profonda decadenza del regime putiniano. Gli appelli di Medvedev in Europa sono solo un fastidioso ronzio, senza alcun peso politico”.