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Elezioni 2022, depositati i primi simboli

Da Gilet arancioni ai no green pass, da forconi a Partito Follia, 55 i contrassegni registrati al Viminale nel primo dei tre giorni dedicati

Elezioni 2022, depositati i primi simboli
12 agosto 2022 | 12.57
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Sono 55 i simboli elettorali depositati ed esposti oggi al Viminale in vista del voto del 25 settembre. Il primo logo ad essere registrato al ministero dell'Interno è quello del Partito liberale italiano, storico brand della Prima Repubblica (ne arriverà più tardi un altro, identico). A stretto giro si presenta poi il gruppo Maie, Movimento associativo italiani all'estero. Vecchio e nuovo si mischiano, nella tradizionale corsa a consegnare il simbolo. Nemmeno i big disdegnano la lunga fila per registrare in tempo il proprio simbolo. Come sempre, per la Lega arriva il senatore Roberto Calderoli, decano del Carroccio e uomo chiave delle campagne elettorali. Per il neonato terzo polo, che mette insieme Carlo Calenda e Matteo Renzi, si presenta Andrea Mazziotti, vicesegretario di Azione. E non manca un evergreen come Clemente Mastella, sindaco di Benevento e promotore della lista 'Noi di centro'. Forza Italia presenta il simbolo Partito Popolare Europeo - Forza Italia- Berlusconi Presidente.

Puntuale all'appuntamento il Sacro Romano Impero Cattolico, che si professa "per la fratellanza e la pace'' e "contro tutte le guerre". Di pace parla anche il generale Antonio Pappalardo, che porta al Viminale il simbolo dei Gilet arancioni. Presente anche Italexit - Per l’Italia con Paragone, del parlamentare Gianluigi Paragone. Come pure 'Vita' il movimento della no green pass Sara Cunial con la I stilizzata in forma di un corpo femminile le cui gambe sono a forma di radici e le braccia di rami di un albero. E non manca la ghigliottina simbolo del movimento di Panzironi per la rivoluzione sanitaria. C'è la lista 'Free', nel simbolo un uomo stilizzato che dà un calcio a una testa di Pinocchio, ma anche il Movimento Poeti d’Azione dove nel contrassegno si vede da una parte della scritta una spada e d’altra una penna.

Mario Adinolfi del popolo della famiglia e l'ex leader di Casapound Simone Di Stefano presentano insieme 'Alternativa per l’Italia -No Green Pass' "per un Paese che non si rassegna a Letta o alla Meloni". La 'follia creativa' come metodo politico è invece la proposta di Giuseppe Cirillo, leader del Partito della Follia, che gira con un preservativo perché oltre al Covid "c'è la pandemia di Aids". E' poi il turno di 'Noi Moderati', la lista guidata da Maurizio Lupi, con dentro Brugnaro, Toti e Udc. Torna Forza Nuova che, come nelle elezioni del 2019, si presenta col simbolo del partito europeo di estrema destra europea Apf confidando così nell'esenzione dalle firme. All'improvviso arriva poi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, accompagnato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Bruno Tabacci. L'ex leader del Movimento Cinque Stelle ha fatto strada ed è ora in compagnia di un esperto della politica. Proprio il suo Centro Democratico confluisce nel simbolo della lista di Di Maio, Impegno Civico. Gli ultimi a presentarsi sono infine i Forconi. 'La gente come noi' - questo il nome della lista - è il cinquantacinquesimo simbolo ad essere stato esposto. Si riprenderà domani, dalle 8 alle 20, per consegnare altri simboli ed ambire così a partecipare alla corsa elettorale.

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