il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: “L’unione dovrebbe tenere conto delle specificità di ogni Paese"
“Noi non mettiamo in discussione la carbon neutrality 2050, ma la Direttiva Casa Green dell’Ue ci pare frutto di una scelta eccessivamente ideologica, perché come Paese ci mette nelle condizioni di non poter rispettare l’obiettivo”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, intervenuto in collegamento all’apertura dei lavori di REbuild 2023, l’evento dedicato al futuro dell’edilizia in corso a Riva del Garda.
“L’unione dovrebbe tenere conto delle specificità di ogni Paese: in Italia abbiamo 31 milioni di edifici di cui 21 in classe E, F e G, e molti di questi non sono ristrutturabili. Per arrivare all’obiettivo previsto non abbiamo i presupposti che l’Ue dà per scontati e quindi li dobbiamo creare - ha spiegato - se vogliamo che i 2/3 di fabbricati attualmente dipendenti da energia fossile diventino 2/3 a energia rinnovabile bisogna intervenire, ma non si può non tenere conto della realtà specifica del Paese”.
“Per rispettare i tempi della Direttiva Casa dell’Ue avremmo bisogno di più tempo, pensare insieme un percorso, ad esempio un nuovo Bonus sul modello del 50% per le ristrutturazioni edilizie ma che sia razionale, mirato e duraturo nel tempo. Si può pensare anche ad altri aiuti come, ad esempio, se ho il teleriscaldamento mi fai passare in classe A. In ogni caso, da parte dell’Ue manca una verifica Paese per Paese: la Finlandia ha modalità costruttive e contesti climatici molto diversi e anche nella stessa Italia non possiamo avere gli stessi criteri per Trento o Mazara del Vallo”, ha spiegato Pichetto.
“Va anche detto che la valutazione della riqualificazione va fatta sul complesso degli edifici, non possiamo farla sui singoli, altrimenti svalutiamo il patrimonio; l’Ue dovrebbe aprirci la possibilità di una serie di azioni da calibrare nel tempo di questi 27 anni”, ha concluso Pichetto.