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Turismo, 2023 anno record per l'Italia è una buona notizia

Il Promemoria di Mauro Masi per Adnkronos

Turismo, 2023 anno record per l'Italia è una buona notizia
18 luglio 2023 | 11.21
LETTURA: 3 minuti

Turismo. Il turismo nel nostro Paese ha definitivamente superato la crisi dovuta allo stop forzato della stagione del Covid e si avvia verso un periodo di boom non del tutto previsto in queste dimensioni. Secondo Demonskopika, l’Italia si prepara ad accogliere nel 2023 oltre 442 milioni di presenze (127 milioni prevenienti dall’estero) con un aumento del 12,2% rispetto all’anno precedente (già in forte crescita). La connessa spesa turistica è prevista in oltre 89 milioni di euro (+22,9% rispetto al 2022). Da notare che il boom non riguarda ormai solo le mete tradizionali come le città d’arte (dove peraltro l’incremento anno su anno è quasi il doppio di quello delle medie nazionali) ma si estende a tutto il territorio nazionale (per fare un esempio, il Molise stima un incremento sul 2023 vicino a + 15%). Il 2023 si avvia così ad essere l’anno record in assoluto da sempre del turismo in Italia, un fenomeno che pur con le problematiche che indubbiamente comporta (ad iniziare dalla tensione sulle reti di trasporto e sulle altre infrastrutture logistiche) è di grandissimo momento non solo per l’intero sistema economico nazionale ma anche per la percezione dell’immagine del nostro Paese sulla scena internazionale.

Non è la BBC. Sono molti e molto vocali i fan italiani della BBC, la televisione di stato inglese. Più o meno ciclicamente nascono nel nostro Paese ondate mediatiche di attacco alla RAI (accompagnate da contestuali lodi alla BBC considerata invece “il modello” per le televisioni pubbliche. Peccato che i fatti degli ultimi anni ci offrono una narrazione molto diversa. Raccontano storie di scandali a sfondo sessuale, insabbiamenti e coperture di notizie sgradite, dimissioni di Direttori Generali dopo solo 15 giorni nella carica e così via. L’ultimo scandalo è di questi giorni e, riguarda Huw Edwards il numero uno dei presentatori/giornalisti politici dell’emittente accusata di aver pagato una persona minorenne in cambio di foto sessualmente esplicite. La vicenda ne ricorda una, se possibile, ancora più sgradevole quella di Jimmy Saville star assoluta dei programmi della BBC per oltre 20 anni accusato nel 2016 di pedofilia per oltre 300 casi molti consumati nel contesto dei programmi che curava per l’emittente. Allora il Presidente del BBC Trust (l’organismo che controlla e gestisca la televisione pubblica inglese) – era Lord Chris Patten Barone di Barnes che fu anche l’ultimo inglorioso governatore inglese di Hong Kong – è stato più volte chiamato a rispondere di questa situazione non proprio felice di fronte alla competente commissione parlamentare. In una di queste audizioni Patten, tra l’altro, affermò “che la BBC non fa programmi spazzatura come la televisione tedesca e quella italiana”. Poi si è in parte corretto dicendo “forse non quella tedesca ma senz’altro quella italiana”. Affermazione che oltre ad essere oggettivamente priva di stile è anche falsa. I numeri e le serie storiche dimostrano che la RAI fa media di ascolti ed ha una varietà di programmi (forse anche qualcuno discutibile, ma succede ovunque in ogni Paese al mondo) che la BBC si sogna da sempre. Insomma come diceva un motivetto di qualche anno fa la RAI “no, non è la BBC” ed è meglio così. (Di Mauro Masi)

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