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Manovra 2024, impegno governo su spesa e deficit: sotto 3% in 2026

Ma per stime crescita e conti si aspetta Istat il 23 settembre

Palazzo Chigi
Palazzo Chigi
17 settembre 2024 | 15.06
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Impegno del governo a portare il deficit sotto il 3% già nel 2026 e a imbrigliare la crescita media della spesa netta all'1,5%. Nell'esame del Piano strutturale di Bilancio oggi in Consiglio dei ministri sono questi i due punti fermi fissati nel Piano dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, garantendo la sostenibilità del debito e rinnovando l'intenzione di conseguire la correzione dei conti in 7 anni e non 4, come previsto dalle attenuanti del nuovo Patto riformato da negoziare con la Commissione europea.

Il Piano non contiene ancora le stime programmatiche per capire l'aggiustamento dei conti o le risorse a disposizione per la Manovra 2024, in attesa della revisione dei dati Istat attesa il 23 settembre. Dopo l'aggiormaneto delle stime sul crescita e conti, il Psb dovrebbe tornare in Consiglio dei ministri e da lì essere trasmesso a stretto giro di posta alle Camere e poi a Bruxelles, entro fine mese.

"Il Governo continua a portare avanti una politica fiscale prudente e responsabile, proponendo un percorso di rientro dal disavanzo eccessivo realisticamente più ambizioso di quello prefigurato dalla Commissione europea attraverso la traiettoria tecnica, impegnandosi a scendere sotto la soglia del 3% del rapporto deficit/pil già nel 2026. Dopo il 2026, il percorso proposto consentirà di garantire la stabilità del debito pubblico italiano e permettere alla finanza pubblica di affrontare con maggiore efficacia le sfide future", si legge in una nota diffusa dal Mef al termine del Cdm.

"La traiettoria di spesa netta inserita nel Piano, che rappresenta il nuovo indicatore univoco sottoposto alla sorveglianza della Commissione, è in linea con le aspettative delle autorità europee, si legge in una nota del Mef", si sottolinea nel testo. "Nell’orizzonte temporale considerato dal Piano il tasso di crescita della spesa netta si attesterà su un valore medio prossimo all’1,5 per cento. La traiettoria, inoltre, è coerente con l’andamento dei principali saldi di finanza pubblica già previsto dal Programma di Stabilità dello scorso aprile".

Il governo ribadisce la volontà di conseguire la correzione dei conti entro un orizzonte di sette anni, da negoziare con Bruxelles sulla base delle nuove regole del Patto di stabilità. "Piano definisce anche le linee strategiche relative alle riforme e agli investimenti che il Governo ritiene di realizzare nell’orizzonte di riferimento, in particolare quelle funzionali all’estensione da 4 a 7 anni del periodo di aggiustamento".

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