Oltre 250 studenti da tutta Italia a confronto con esperti e politici
Trasformazione digitale, competenze digitali di base, prevenzione dei rischi informatici, intelligenza artificiale, contrasto al cyberbullismo: questi i principali temi trattati oggi nell'Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, dove oltre 250 studenti provenienti da tutta Italia hanno avuto l'opportunità di confrontarsi direttamente con istituzioni ed esperti. All’evento organizzato dal Moige – Movimento Italiano Genitori con il sostegno del Dipartimento per la trasformazione digitale, Enel Cuore Onlus e Google Italia, sono intervenuti: il segretario di Presidenza Giovanni Donzelli, le Parlamentari: Elena Bonetti, Lavinia Mennuni; Serafino Sorrenti, Dipartimento per la Trasformazione digitale, Antonio Affinita, Direttore generale Moige; Fabrizio Iaccarino, Responsabile Affari Istituzionali Enel e Consigliere di Enel Cuore; Diego Ciulli, Head of Government Affairs and Public Policy di Google Italia; Ivano Gabrielli, Direttore servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica; Raffaele Barberio, giornalista, Giuseppe Lavenia, Presidente Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullismo; Tonino Cantelmi, Presidente, Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale; Daniele Grassucci, Direttore e cofondatore di Skuola.net. A moderare il dibattito Alessandro Greco.
“Il contrasto a qualsiasi forma di abuso e violenza nel web è un’urgenza che interpella tutto il Paese. Sia il mondo istituzionale che quello educativo. Il web deve diventare un ambiente sicuro per i più giovani, ma anche in grado di accoglierne autenticamente il protagonismo. Per questo accanto a norme che tutelino i più giovani dobbiamo promuovere un percorso educativo e formativo che supporti sia le nuove generazioni che le famiglie e gli educatori. Solo nella piena consapevolezza e nella capacità di promuovere relazioni di rispetto potranno essere garantiti i diritti dei più piccoli” ha dichiarato Elena Bonetti già ministro della famiglia. “Come membro della commissione bicamerale infanzia e adolescenza, ho avuto l’opportunità di approfondire le conseguenze che possono derivare da un uso improprio da parte dei giovanissimi, dei social media. Esperti neuroscienziati sono d’accordo nel dire che aree del cervello, fondamentali per l’apprendimento cognitivo, non si sviluppano pienamente se il minore porta nel digitale attività ed esperienze che dovrebbe invece vivere nel mondo reale. È un fenomeno da regolamentare. Per questo abbiamo presentato, insieme all’On. Marianna Madia, alla senatrice Simona Malpezzi e a numerosi altri parlamentari a livello bipartisan, un disegno di legge per una maggiore tutela dei minori nella dimensione digitale, che tra le altre misure, va ad alzare l’età minima di accesso ai social” ha dichiarato la Sen. Lavinia Mennuni.
"I giovani oggi vivono immersi nel digitale, un contesto ricco di opportunità ma anche di tante minacce, spesso ben nascoste. Rendere i ragazzi ed i genitori consapevoli dei rischi, insegnare loro a riconoscere i campanelli di allarme e promuovere un uso positivo del web è tra gli impegni che da tempo il Moige porta avanti. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del Moige – Con ‘Educyber Generations’, grazie ai nostri Giovani ambasciatori questo processo avviene tra pari, e sappiamo che per un ragazzo sentire un monito da un compagno di classe o un amico ha un valore maggiore. La rete è un'importante risorsa educativa, ma non possiamo ignorare pericoli come il cyberbullismo, l'adescamento online e i contenuti inappropriati. La nostra missione è offrire gli strumenti necessari per un uso sano e responsabile del digitale, rafforzando la collaborazione tra scuole, famiglie e istituzioni".
I ragazzi, visibilmente emozionati, ma forti di mesi di studio, confronto sulla tematica, hanno presentato idee e proposte al Parlamento. Ogni intervento dei ragazzi ha poi ricevuto feedback e risposte da parte delle figure istituzionali competenti in materia, creando un dialogo costruttivo tra le nuove generazioni e i decisori politici. Gli studenti, con età tra 11 e 17 anni che sono intervenuti in aula provengono da istituti di vari indirizzi provenienti da tutta Italia, eccoli: Istituto Matilde di Canossa di Como (Lombardia); Istituto Comprensivo Cosola – Chivasso di Chivasso (Piemonte); Istituto Comprensivo "Cristoforo Colombo" di Venezia (Veneto); Liceo Scientifico Agnoletti di Campi Bisenzio e di Sesto Fiorentino (Toscana); Istituto Comprensivo Alessandro Volta di Latina (Lazio); Istituto d'Istruzione Superiore “Leopoldo Pirelli” di Roma (Lazio); Istituto Comprensivo Anzio I di Anzio (Lazio); Istituto Comprensivo “Plinio il Vecchio” di Cisterna di Latina (Lazio); Scuola Secondaria di Primo Grado “Gabriele Rossetti” di Vasto (Abruzzo); Istituto Comprensivo Statale N.2 "Giovanni Paolo II" di Policoro (Basilicata); Liceo Giannone di Caserta (Campania); Scuola Secondaria di Primo Grado “Ettore Fieramosca” di Barletta (Puglia); Istituto Comprensivo Don Giulio Testa di Venafro (Molise); Istituto Comprensivo “Isidoro Gentili” di Paola (Calabria); Istituto Principessa Elena di Napoli di Palermo (Sicilia); Istituto Comprensivo “Eleonora d’Arborea” di Villanova Monteleone e Olmedo (Sardegna).
L’evento rientra nel progetto “Educyber Generations”, che coinvolge una rete di 8.583 Giovani Ambasciatori in tutta Italia. Ragazzi scelti dai docenti per le loro particolari attitudini e sensibilità che sono stati formati sui temi del contrasto al cyber-bullismo e ai pericoli della rete per diventare punto di riferimento per gli altri studenti. I Giovani Ambasciatori hanno un duplice compito: svolgono attività di formazione nei confronti dei loro coetanei e sono a disposizione come sentinelle per contrastare episodi di bullismo e violenza all’interno degli Istituti di appartenenza. “Enel Cuore è insieme al Moige fin dalla nascita del progetto 'Giovani Ambasciatori', un’importante iniziativa a contrasto di fenomeni frequenti come bullismo e cyberbullismo che mettono a repentaglio il benessere fisico e mentale dei giovani. Per consentire ai ragazzi di ritrovare forza, e per non farli sentire soli, è fondamentale ascoltarli all’interno di spazi sicuri dove possono condividere con esperti e psicologi le loro fragilità; un impegno serio e di grande importanza che Enel Cuore supporta con la convinzione che solo facendo squadra è possibile tutelare in modo concreto le nuove generazioni.” - ha dichiarato Fabrizio Iaccarino, Responsabile Affari Istituzionali Italia di Enel e Consigliere di Enel Cuore. “Per bambini e ragazzi, navigare online puo’ essere un’esperienza gratificante e positiva se avviene all’interno di spazi piu’ sicuri e adatti a loro e con l’aiuto di genitori e educatori. Mentre Google continua a lavorare per sviluppare strumenti che rispettino le esigenze specifiche degli utenti piu’ giovani e vulnerabili - come Family Link o YouTube Kids - crediamo che progetti come Educyber Generation del Moige possano fare moltissimo per diffondere una cultura digitale positiva e la consapevolezza necessaria per trarre il meglio dalla tecnologia.” - ha dichiarato Diego Ciulli, Head of Government Affairs and Public Policy di Google Italia.
Secondo l’ultimo studio condotto dal Moige in collaborazione con l’Istituto Piepoli, che ha coinvolto 1.788 studenti delle scuole medie e superiori, circa un adolescente su 3 (35%) accetta le richieste di amicizia o contatto da parte di utenti sconosciuti online (nel 2022 era il 30%), e il 20% ammette di averli incontrati anche di persona. Un comportamento a rischio, decisamente sottovalutato dai minori. L’81% ammette che nel proprio smartphone ha in rubrica contatti di diverse persone che non ha incontrato personalmente, ma con le quali ha condiviso il proprio numero telefonico. Di loro, il 14% ha meno di 15 anni. In aumento anche il numero di minori che ha condiviso online foto personali (9%, nel 2022 era il 7%, nel 2020 il 6%). Preoccupa particolarmente il dato relativo all’età: il 6% di chi ha ammesso di averlo fatto ha meno di 15 anni. Allarmante anche un altro dato che emerge da questa analisi: per oltre il 22% dei minori intervistati internet è l’unica fonte di informazione, mentre il 78% si rivolge anche ad altre fonti. Solo il 17% verifica sempre ciò che legge, dato in leggera crescita (+2%) rispetto all’anno precedente. Comportamenti incauti, ma anche forti responsabilità dei social, che portano a valutare in modo superficiale i rischi e che mettono in pericolo i nostri figli. Anche i dati relativi al cyberbullismo non sono migliorati: l’8% degli intervistati ammette di usare sempre o spesso foto o video per prendere in giro qualcuno, dato che registra un trend di crescita costante: nel 2022 era il 6%, nel 2019 il 5%. Il 17% lo fa raramente, ma ammette di averlo fatto almeno una volta, e Il 45% dei ragazzi ha detto apertamente di aver subito almeno una forma di prepotenza, nel 34% dei casi si è trattato di violenza verbale (come insulti e offese…). Inoltre, il 49% dei minori intervistati, naviga abitualmente senza filtro anti-porno. In generale, emerge che i minori parlano poco in famiglia della possibilità di adottare strumenti per una navigazione sicura, quasi la totalità degli intervistati, il 94%, non ne ha mai parlato con i genitori, o lo ha fatto raramente.