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Bonus edilizi 2025, quali sono le novità in vigore da gennaio? La guida definitiva

Novità dal 1° gennaio 2025 per i bonus edilizi. Riduzioni per ecobonus e bonus ristrutturazioni e nuovi vincoli per l’accesso al superbonus. Stop agli incentivi sulle caldaie e conferma per il bonus mobili

Bonus edilizi 2025, quali sono le novità in vigore da gennaio? La guida definitiva
10 gennaio 2025 | 15.52
LETTURA: 4 minuti

Sono diverse le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 a partire dallo scorso 1° gennaio.

In linea generale è previsto un taglio alle detrazioni collegate ai bonus edilizi, che proseguirà anche nei prossimi anni.

Sia per l’ecobonus che per il bonus ristrutturazioni sarà previsto un doppio binario, con aliquote differenti se gli interventi vengono effettuati sulla prima casa o su altri immobili.

Sono inoltre stati introdotti nuovi vincoli per l’accesso al superbonus, la cui detrazione per il 2025 è scesa al 65 per cento.

Per l’anno in corso viene confermato il bonus mobili, collegato ai lavori di ristrutturazione, con le stesse regole e modalità previste per il 2024.

Si fermano le agevolazioni per l’acquisto di caldaie a combustibili fossili, in linea con quanto previsto dalla Direttiva Case green.

Una panoramica sulle ultime novità sui bonus edilizi.

Bonus edilizi: riduzioni e doppio binario per l’ecobonus

La Manovra 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale e in vigore dallo scorso 1° gennaio, prevede diverse novità per i bonus edilizi.

L’ecobonus viene riconfermato ma con aliquote ridotte rispetto allo scorso anno.

La detrazione sarà riconosciuta al 50 per cento solo nel caso di interventi sulla prima casa. Per i lavori sugli altri edifici passerà al 36 per cento.

Ulteriori tagli alle detrazioni sono previsti per i prossimi anni. Dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 la detrazione sarà riconosciuta al 36 per cento per i lavori sulla prima casa e al 30 per cento per gli interventi realizzati sulla generalità degli edifici.

In tale agevolazione continueranno a rientrare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Tra le spese ammesse ci sono, ad esempio, quelle per la sostituzione di finestre, infissi, o l’installazione di pompe di calore ad alta efficienza.

Dallo scorso primo gennaio saranno esclusi gli interventi relativi all’acquisto e all’installazione di caldaie a combustibili fossili. L’eliminazione delle agevolazioni, che lo scorso anno potevano rientrare nell’ecobonus o nel bonus ristrutturazione, è stata stabilita in linea con quanto previsto dalla Direttiva Case green, approvata dal Parlamento europeo nello scorso mese di marzo e da recepire nell’ordinamento nazionale entro due anni.

Bonus edilizi: modifiche al bonus ristrutturazione e conferma per il bonus mobili

Gli incentivi per le caldaie saranno fuori anche dal bonus ristrutturazione 2025, che ha visto confermata l’aliquota della detrazione al 50 per cento delle spese sostenute ma solo per gli interventi realizzati sulla prima casa.

Così come previsto per l’ecobonus, l’aliquota scenderà invece al 36 per cento per gli interventi realizzati su altri immobili.

Anche in questo caso sono previste ulteriori riduzioni per gli anni 2026 e 2027. L’agevolazione edilizia passerà al 36 per cento per gli interventi sulle prime case e al 30 per cento per gli altri interventi.

Per l’intero triennio, invece, è stato confermato il limite di spesa di 96.000 euro ciascuna unità immobiliare.

Così come per lo scorso anno, la detrazione sarà ripartita in dieci anni, con rate dello stesso importo a partire dall’anno successivo a quello della realizzazione dei lavori.

Alle novità sul bonus ristrutturazioni si aggiunge la riconferma per il bonus mobili ed elettrodomestici. L’agevolazione riconosciuta per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici, esclusivamente ai contribuenti che effettuano contestualmente lavori ammessi al bonus ristrutturazione, viene prevista anche per il 2025 con le stesse regole applicabili al 2024.

Anche in questo caso viene riconosciuta una detrazione da ripartire in dieci anni, con limite di spesa di 5.000 euro. In sede di dichiarazione dei redditi si potranno quindi recuperare fino a 2.500 euro nel periodo successivo agli acquisti.

Bonus edilizi: le novità per il superbonus che si avvicina al capolinea

Tra le novità che riguardano i bonus edilizi inserite nella Legge di Bilancio ci sono quelle che interessano il superbonus.

La Manovra prevede una riduzione della platea dei soggetti che potranno accedere all’agevolazione per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025. Era già stata prevista una riduzione della detrazione dal 70 al 65 per cento.

Con la nuova misura sono stati inseriti dei nuovi vincoli da valutare retroattivamente al 15 ottobre 2024. Possono continuare a beneficiare dell’agevolazione i soggetti che, entro la data indicata:

● hanno presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata, CILA, se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;

● hanno adottato la deliberazione dell’assemblea del condominio che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata, CILA, se gli interventi sono effettuati dai condomini;

● hanno presentato l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.

Oltre alle condizioni per l’accesso al superbonus, nell’ultimo anno prima del capolinea dell’agevolazione, è stata introdotta la possibilità di “spalmare” la detrazione da quattro a dieci anni, con riferimento alle spese sostenute nel 2023.

La scelta spetta al contribuente che allungando la fruizione dell’agevolazione edilizia ha a disposizione una maggiore capienza fiscale e può recuperare importi più elevati.

L’opzione può essere esercitata, in modo irrevocabile, tramite una dichiarazione dei redditi integrativa 2024 riferita all’anno di imposta 2023. Tale dichiarazione dovrà essere inviata entro la scadenza della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2024, in deroga rispetto ai termini ordinari.

Nel caso in cui emerga una maggiore imposta dovuta può essere pagata, senza sanzioni e interessi, entro la scadenza per il versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo d’imposta 2024.

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