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Dopo quota 2700 dollari l'oro punta a nuovi record

Dopo quota 2700 dollari l'oro punta a nuovi record
28 settembre 2024 | 13.58
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Solo un piccolo aggiustamento al ribasso ha impedito all'oro di chiudere la settimana con l'ennesimo record delle quotazioni, dopo i 30 'picchi' già toccati nel 2024: ieri il metallo prezioso ha chiuso a 2.650 dollari l'oncia dopo avere superato brevemente giovedì mattina una delle tante soglie psicologiche, ovvero i 2700 dollari. Il numero di record annui in realtà spetta ancora al 1979 (+126% le quotazioni nei dodici mesi, nel 2024 siamo a oltre il 30%) ma a differenza di allora, quando da 850 dollari l’oncia l'oro crollo' intorno a 500 dollari a fine marzo 1980, questa volta è difficile ipotizzare una discesa repentina.

Infatti questo balzo dei prezzi dell'oro è legato a diversi fattori che difficilmente scompariranno a breve, tra cui la robusta domanda delle banche centrali e l'interesse degli investitori al dettaglio in una fase di grande incertezza globale. Senza contare che i tagli dei tassi - a iniziare dall'ultimo da 50 punti operato dalla Federal Reserve - non fanno altro che sostenere le quotazioni dell'oro. Negli ultimi 12 mesi le banche centrali hanno fatto incetta di oro continuando gli acquisti avvviati nel 2022. Solo nei primi sei mesi del 2024 hanno acquistato 483 tonnellate di oro, la quantità più alta dal 2000 a oggi.

Spiccano gli acquisti della Banca centrale cinese che ha aggiunto 316 tonnellate di oro alle sue riserve tra novembre 2022 e aprile 2024. Ma acquisti consistenti si registrano anche per le banche centrali di Polonia, Uzbekistan e India. Gli esperti evidenziano come l'aumento delle riserve in lingotti abbia come conseguenza la riduzione della dipendenza di queste economie dal dollaro statunitense. Non a caso, si segnala, gli acquisti di oro sono balzati al livello record di 459 tonnellate nel terzo trimestre del 2022, poco dopo che gli Stati Uniti hanno congelato gli asset denominati in dollari russi e hanno escluso il paese dal sistema di pagamenti globali SWIFT.

Il picco di volatilità del mercato registrato ad agosto ha poi anche indirizzato gli investitori verso l'oro, che supera le azioni in tempi di incertezza economica a causa della convinzione diffusa che sia un affidabile deposito di valore. Anche la geopolitica, tra cui le guerre in Medio Oriente e in Ucraina, e le elezioni presidenziali americane di novembre hanno aumentato la paura nei mercati finanziari, spingendo gli investitori a considerare l'oro un bene rifugio. E siccome tutti questi elementi non sembrano destinati a scomparire presto, la convinzione è che la corsa dei record non è destinata a fermarsi.

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