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Da tasse a rate per partite Iva a concordato, le novità del Dl fisco

Da tasse a rate per partite Iva a concordato, le novità del Dl fisco
29 novembre 2024 | 10.47
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Dalle tasse a rate per le partite Iva al via libera al concordato fiscale e al pay back sanitario ma anche il 'no' al taglio del canone Rai nel 2025. Per il dl fiscale è arrivato il via libera finale con la fiducia chiesta dal governo. Il nodo sulla riduzione a 70 euro del canone Rai, che mercoledì ha spaccato la maggioranza in commissione Bilancio a Palazzo Madama, potrebbe ritornare sul tavolo alla Camera con il rischio di allungare i tempi di approvazione del dl collegato alla manovra e ritardare lo stesso iter della Legge di Bilancio. Queste le novità introdotte dal provvedimento con l'esame in Senato.

PARTITE IVA, TASSE A RATE FINO A MAGGIO. Slitta dal 2 dicembre al 16 gennaio il termine per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi per i titolari di partita Iva che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro. La proroga non riguarda il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). I contribuenti potranno effettuare il versamento del secondo acconto in unica soluzione oppure in cinque rate mensili di pari importo, da gennaio a maggio 2025.

CANONE RAI TORNA A 90 EURO. Bocciato ieri l'emendamento della Lega per confermare il canone Rai a 70 euro, si torna ai 90 euro in linea con quanto prevede la nuova Legge di Bilancio.

(segue)

RITOCCHI AL PAYBACK SANITARIO. Il dl fiscale riequilibra il payback sanitario farmaceutico tra le regioni.

3 MLN IN PIU' AI PARTITI. Aumento di 3 milioni di euro al tetto per i contributi ai partiti. Il via libera è arrivato sul testo originario a firma Pd e Avs, dopo lo stop di ieri del Colle ad una riformulazione del governo che fissava una soglia garantita dello 0,2 per mille sull’intero gettito Irpef da ripartire tra le forze politiche anche se il contribuente non avesse espresso preferenze.

CONCORDATO. Luce verde alla riapertura fino al 12 dicembre dei termini per l'adesione dei soggetti Isa al concordato preventivo biennale scaduto il 31 ottobre. Il concordato consente per due anni di pagare le tasse sulla base di una proposta formulata dall'Agenzia delle Entrate, coerente con i parametri contenuti nelle banche dati a disposizione dell'amministrazione finanziaria e i redditi dichiarati dal contribuente. Esclusi dalla remissione dei termini i soggetti con regime forfetario. Con le risorse reperite il governo intenderebbe tagliare le tasse al ceto medio abbassando dal 35% al 33% l'aliquota del secondo scaglione Irpef.

(segue)

BONUS NATALE. Platea ampliata per il Bonus Natale da 100 euro: un emendamento approvato estende infatti ai genitori single con reddito entro i 28mila euro il contributo una tantum allargando i beneficiari potenziali a 4,5 milioni di persone. Il bonus potrà però essere percepito da un solo coniuge nello stesso nucleo famigliare.

AUTOSTRADE DI STATO. Aumentano di 343 milioni di euro le risorse per il patrimonio di Autostrade dello Stato, la società in-house del ministero delle Infrastrutture controllata dal Mef per la gestione di tratte autostradali. I fondi sono destinati all’acquisizione dei diritti e obblighi legati alle partecipazioni azionarie di Anas in Concessioni Autostradali Venete, Autostrada Asti-Cuneo, Società italiana per azioni per il traforo del Monte Bianco e Società italiana traforo autostradale del Frejus.

TAGLIO LISTE ATTESA SANITA'. Liste d'attesa più corte nella sanità, recuperando le risorse non spese stanziate durante l’emergenza Covid per attuare i piani operativi di smaltimento delle liste. Nel dettaglio i fondi andranno al potenziamento delle prestazioni aggiuntive e al coinvolgimento di operatori privati accreditati.

NO SANZIONI ENTI LOCALI. Stop sanzioni pecuniarie per gli enti locali in caso di mancato invio della certificazione Covid per il 2022. In caso di risorse Covid utilizzate nel 2022 e successivamente non certificate, infatti, "la penalità a carico dell’ente inadempiente - spiega la senatrice - si è già configurata automaticamente, sotto forma di obbligo di restituzione allo Stato delle risorse di cui non si è certificato l’impiego".

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