La prossima apertura della Cop29 di Baku offre l’occasione di sottolineare che alcune politiche europee, per quanto giuste a livello regionale, non sono valide su scala internazionale perché penalizzano “la competitività e la capacità dell’Ue di essere un polmone di ricerca e nuove tecnologie per la transizione”. Così Alessandro Guerri, capodelegazione italiana alla Cop29 di Baku, in occasione del briefing stampa pre-Cop organizzato dal think tank italiano per il clima Ecco.
Il riferimento di Guerri, che è anche direttore generale per gli affari europei, internazionali e di finanzia sostenibile del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, è alle stringenti regole europee in materia di tassazione e contenimento delle emissioni, in particolare nell’ambito del trasporto marittimo e aereo sotto il sistema Ets e dei target di cattura e stoccaggio della CO2.
“La locomotiva non si può fermare”, continua, parlando di transizione ecologica; “assicuriamo il nostro impegno per tenere il punto sulle strategie più efficaci”. Visto che ricerca applicata, sviluppo e investimenti nell'industria sono elementi “strategici” per “traguardare l’obiettivo della transizione”, ragiona Guerri, è opportuno che il sistema-Europa si concentri sulla competitività a livello internazionale. In quest’ottica il rapporto in materia di Mario Draghi può agire da “bussola”.