Il sottosegretario alla X riunione Convezione Acque
“Centocinquantaquattro Paesi nel Mondo condividono fiumi, laghi e falde acquifere e meno del 20% ha stipulato accordi per la gestione comune delle acque. C’è molto lavoro da fare. Le risorse idriche e gli ecosistemi acquatici, la loro gestione sostenibile e integrata, sono fondamentali per affrontare la triplice sfida globale cambiamento climatico-perdita della biodiversità-desertificazione. Temi questi che si intersecano con la sicurezza idrica e alimentare, la salute e la riduzione del rischio di catastrofi ambientali. Con il Piano Mattei per l’Africa, presentato a Roma lo scorso gennaio al vertice Italia-Africa, il settore acqua è stato inserito tra i 6 pilastri principali di azione e questo rappresenta una concreta opportunità di finanziamento per la cooperazione idrica transfrontaliera e lo sviluppo dei bacini”. Queste le parole del sottosegretario al Mase Claudio Barbaro che partecipa oggi alla decima Riunione delle Parti della Convenzione sulla protezione e l'uso dei corsi d'acqua transfrontalieri e dei laghi internazionali (a Lubiana dal 23 al 25 ottobre) dove si registra la presenza di rappresentanti da 43 Paesi europei, asiatici e africani.
Intervento italiano con una Dichiarazione nel Segmento di alto livello, al Tavolo Cooperazione transfrontaliera e intersettoriale per la mitigazione del clima: implementazione del nesso acqua-cibo-energia-ecosistemi. Nell’occasione, si svolgerà nel pomeriggio anche un incontro bilaterale tra Barbaro e il Segretario Esecutivo dell’Unece (Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite) Tatiana Molcean.
“Ritengo che la Convenzione Acque adottata nel 1992 a Helsinki, sia uno strumento essenziale per favorire la cooperazione transfrontaliera e desidero prendervi parte attivamente per favorirne l’attuazione. È per questa ragione che abbiamo avanzato la nostra candidatura per far parte del Bureau che speriamo si realizzi dandoci la possibilità di essere maggiormente coinvolti nell’attuazione della Convenzione stessa. La Convenzione Acque può essere utilizzata a supporto di importanti programmi di sviluppo che vedono al centro la gestione delle risorse idriche; come Italia siamo già impegnati in programmi con Unece, sia lato Mase sia con Aics, e si stanno predisponendo nuove iniziative di cooperazione idrica transfrontaliera in Africa, America centrale e Balcani”, conclude Barbaro.