Si è spenta questa mattina nella sua casa di Trastevere, la pittrice Eva Fischer. Nata a Daruvar, nella ex-Jugoslavia, il 19 novembre 1920, si diplomò all’Accademia di Belle Arti di Lione e durante il periodo bellico, costretta a fuggire da Belgrado, fu internata con la madre ed il fratello nel campo di Vallegrande, nell’isola di Curzola.
Da qui riparò a Bologna, dove sotto falso nome fu esponente attiva della lotta partigiana (l'Anpi l‘annovera fra i suoi soci onorari). La guerra l’ha privata di più di trenta fra i suoi familiari, tra cui il padre Leopoldo, rabbino capo ed eccellente talmudista deportato dai nazisti.
Eva fu talmente segnata da questa tragedia che per anni la relegò nell’oblio e nel silenzio più assoluto; affidò invece la voce del suo dolore ad una copiosa produzione di opere - mantenute segrete sino al 1989 perfino ai suoi familiari - che rappresentano un toccante e personale diario sulla Shoah.
A guerra finita Eva scelse Roma come città d’adozione ma la sua fu una vita di brevi migrazioni, ovunque il suo estro l’abbia chiamata: Parigi, Madrid, Gerusalemme, Londra.
Entrata a far parte del gruppo di Via Margutta divenne amica di Amerigo Tot, Mafai, Guttuso e Capogrossi. Di quel periodo ricordava le lunghe passeggiate con Cagli e De Chirico, di quando Dalì si innamorò dei suoi mercati ed Ehrenburg scrisse sulle sue "umili e orgogliose biciclette".
Con Picasso s’intrattenne a casa Visconti parlando d’arte e creatività e il maestro la esortò a progredire e continuare nel suo lavoro. Durante il soggiorno a Parigi divenne amica di Chagall e a Madrid fu assidua frequentatrice dell’atelier di Juana Mordò.
Nominata Artista della Comunità Europea nei primi anni ’80, è stata la prima donna ed il primo pittore ad esporre al Museo di Belle Arti di Osaka. Ha tenuto personali allo Yad Vashem di Gerusalemme e in prestigiose sedi espositive ad Atene, Londra e Amsterdam.
La carriera artistica di Eva Fischer è stata costellata da scambi ed amicizie con artisti e letterati del suo tempo, fra i quali va ricordato anche il lungo sodalizio con Ennio Morricone, che tradusse l’emozione dei suoi cromatismi pittorici nelle magiche note di brani indimenticabili scritti per lei.
Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano le ha conferito nel 2008 l'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica .