Così Alberto Di Pisa, l'ex Procuratore di Marsala che chiese e ottenne il rinvio a giudizio della sorellastra di Denise Pipitone
"La ragazza russa potrebbe essere Denise Pipitone? Ma per carità. Non credo proprio. Sono convinto che sia tutta una sceneggiata mediatica della tv russa". Ne è convinto Alberto Di Pisa, l'ex Procuratore di Marsala (Trapani) che chiese e ottenne il rinvio a giudizio della sorellastra di Denise Pipitone, la bambina di 4 anni scompara nel 2004 da Mazara del Vallo. "Di questi avvistamenti, anche con caratteristiche fisiche più pronunciate di questa giovane donna mostrata in tv, ne arrivavano a decine - dice Di Pisa intervistato dall'Adnkronos - Anche tre al giorno. Facevamo subito l'esame del Dna e si archiviava. Questa è solo una buffonata mediatica. Staremo a vedere. Ma è indicativo il fatto che non vogliano dare notizie neppure sull'esame del sangue".
"All'epoca la nostra tesi era quella, che poi abbiamo portato a giudizio, che Jessica Pulizzi, figlia maggiore del padre biologico della bimba, abbia sottratto la piccola e l'abbia consegnata ad altri. Ma è stata assolta sia in primo che in secondo grado". "Le indagini sono durate parecchi anni - prosegue - io sono arrivato a Marsala nel 2008, cioè quattro anni dopo la scomparsa, e ho svolto ulteriori indagini con la richiesta di rinvio a giudizio, accolta dal gip".
Ma non ricorda stranezze durante le indagini, o errori? "Ricorda che avvenne una cosa strana - dice Di Pisa - Quando facemmo la perquisizione la Polizia giudiziaria invece di andare nell'abitazione della madre della sorellastra di Denise, Anna Corona, andarono nell'appartamento della vicina".
L'ex Procuratore Di Pisa si dice ancora convinto della sua tesi sulla sorellastra di Denise. "Sono convinto che tutto nasca da lì -dice - Quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. Ma era un processo indiziario, non c'erano prove evidenti". Di Pisa pensa anche che la bambina avvistata il 18 ottobre 2004 al Duomo di Milano fosse l'unico avvistamento "vero". "Secondo me era davvero lei - dice - perché in foto aveva un taglietto sul viso, proprio come la piccola Denise". E si dice convinto che "se dovessero emergere fatti nuovi c'è sempre la possibilità di fare una revisione del processo".