Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il Documento di Economia e Finanza
Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il Def, il Documento di Economia e Finanza. "Noi faremo tutto quel che è necessario per aiutare famiglie e imprese, all'interno di una cornice di equilibrio dei conti pubblici e disponibilità europea, ma la disponibilità del governo c'è ed è totale" ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.
"Ma altrettanto importante è il messaggio che governo e maggioranza devono dare in termini di fiducia, un messaggio di unità che promana dal governo, dalla maggioranza e dal Parlamento" ha sottolineato Draghi. La guerra in Ucraina e l'inflazione "hanno offuscato le prospettive di fiducia, ma la fiducia dipende anche dalla capacità di esprimere un indirizzo. Questa è una strada che deve portarci ad affermare una governabilità" intesa come "unità di intenti: questo lo vogliono i cittadini. Se i cittadini devono scegliere tra le differenze dei partiti e l'unità di intenti del governo sono certo che scelgono la seconda" ha affermato il presidente del Consiglio.
"E' chiaro che con la guerra in Ucraina c'è stato un peggioramento della prospettiva di crescita, pesano l'aumento costi energia ma anche di altri beni, come quelli alimentari, ma pesa anche la fiducia di consumatori e investitori, che era viva a inizio anno, poi è diminuita molto. E questo non solo per i rincari, ma per la situazione bellica in generale", con una guerra "vicina a noi, quindi consumatori e imprese vedono un futuro meno positivo. Questo non avviene solo da noi, da noi avviene in maniera significativa" ha detto Draghi.
"Siamo tutti al lavoro - ha poi sottolineato - per costruire una risposta comune a uno shock comune, come lo è stata la pandemia. Bisogna ripetere l'esperienza di straordinaria unità nazionale che ha ispirato l'azione di governo durante la pandemia".
I distinguo di Giuseppe Conte e Matteo Salvini? "Sarò ingenuo, ma ho molta fiducia nella capacità delle forze di maggioranza di capire la drammaticità della situazione, la necessità di agire, di rispondere, di sostenere le famiglie e le imprese" ha risposto Draghi alle domande dei cronisti in conferenza stampa.
"Penso ci siano diversità di vedute anche profonde" ma "queste battaglie identitarie alla fine portano a quale risultato? Al fatto che le istituzioni del Paese non rispondono ai bisogni dei cittadini, bisogni che in questo momento sono particolarmente disperati. Questo è quello che succederebbe e io non credo che le forze politiche e in particolare coloro che le guidano abbiano questo tipo di mentalità. Credo alla fine prevalga lo spirito costruttivo, il dovere di questa responsabilità. Sarò ingenuo, ma la penso così".
Quanto al gas russo, "noi andiamo con quello che decide l'Unione europea. Se ci propongono l'embargo sul gas e se l'Unione europea è uniforme su questo, noi saremo ben contenti di seguire, qualunque sia lo strumento che considereremo più importante ed efficace per permettere una pace. Questo è quello che vogliamo. Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Di fronte a queste due cose, cosa preferiamo: la pace oppure star tranquilli con l'aria condizionata accesa tutta l'estate? Io la metterei in questi termini" ha detto il presidente del Consiglio.