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Cavalli di tutto il mondo vengono dall'India

Una nuova ricerca fa luce sull'origine dei perissodattili, il gruppo di mammiferi che include anche rinoceronti e tapiri

Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)
Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)
07 novembre 2020 | 10.55
LETTURA: 3 minuti

Una nuova ricerca, pubblicata sul 'Journal of Vertebrate Paleontology', descrive una famiglia fossile facendo luce sull'origine dei perissodattili, il gruppo di mammiferi che include cavalli, rinoceronti e tapiri, e fornisce informazioni sulla controversa questione di dove si siano evoluti questi ungulati, concludendo che sono nati in quella che è l'India di oggi.

Compiuto su più di 350 nuovi fossili, lo studio durato 15 anni definisce un quadro quasi completo dell'anatomia scheletrica del 'Cambaytherium', un cugino estinto dei perissodattili che viveva nel subcontinente indiano quasi 55 milioni di anni fa. I risultati includono un animale delle dimensioni di una pecora con una capacità di corsa moderata. Confrontando le loro ossa con quelle di molti altri mammiferi, viventi ed estinti, è stato rilevato che il 'Cambaytherium' rappresenta uno stadio evolutivo più primitivo di qualsiasi perissodattilo conosciuto, il che porta a individuare l'origine dei perissodattili appunto in India, prima della dispersione in altri continenti avvenuta quando si formò il collegamento terrestre con l'Asia.

Il Cambaytherium, descritto per la prima volta nel 2005, è il membro più primitivo di un gruppo estinto che si è ramificato poco prima dell'evoluzione dei perissodattili, fornendo agli scienziati indizi unici sulle antiche origini e l'evoluzione del gruppo. "Gli ordini moderni 'Artiodactyla' (ungulati con dita pari), 'Perissodactyla' e primati sono apparsi improvvisamente all'inizio dell'Eocene circa 56 milioni di anni fa in tutto l'emisfero settentrionale, ma la loro origine geografica rimaneva un mistero", spiega Ken Rose, professore emerito alla Johns Hopkins University e autore principale dello studio.

Il professor Rose era affascinato da una nuova ipotesi che suggeriva che i perissodattili potrebbero essersi evoluti isolatamente in India. Allora l'India era un continente insulare che si muoveva verso nord fino a quando non entrò in collisione con il continente asiatico per formare una massa continentale continua. "Nel 1990, Krause e Maas hanno proposto che questi ordini avrebbero potuto evolversi in India, durante il suo movimento verso nord dal Madagascar, disperdendosi sui continenti settentrionali quando l'India si è scontrata con l'Asia", ricorda Rose.

Armati di questa nuova ipotesi, Rose e i suoi colleghi hanno ottenuto finanziamenti dalla National Geographic Society per esplorare l'India alla ricerca di rocce rare con fossili dell'età corretta che potessero fornire prove critiche per l'origine dei perissodattili e di altri gruppi di mammiferi. Il primo viaggio in Rajasthan nel 2001 ha avuto poco successo. "Anche se abbiamo trovato solo poche lische di pesce durante quel viaggio, l'anno successivo il nostro collega indiano, Rajendra Rana, ha continuato a esplorare le miniere di lignite a sud e si è imbattuto nella miniera di Vastan in Gujarat", racconta Rose.

Questa nuova miniera si è rivelata molto più promettente. In questo senso, Rose aggiunge che "nel 2004 il team ha potuto tornare nella miniera, dove il collaboratore belga Thierry Smith ha trovato i primi fossili di mammiferi, tra cui quelli del Cambaytherium". Incoraggiato, il team è tornato all'opera e ha raccolto ossa fossili di Cambaytherium e di molti altri vertebrati, nonostante le difficili condizioni: "Il calore, il rumore costante e la polvere di carbone nelle miniere di lignite rendevano particolarmente duro il lavoro condotto in profondità, vicino al fondo delle miniere di lignite a cielo aperto che sono attive che 24 ore su 24, 7 giorni su 7". Grazie ai fossili rinvenuti il team ha potuto procedere alle comparazioni con le ossa di molti altri mammiferi, viventi ed estinti, dando risposta ad uno dei tanti interrogativi con cui ancora si misura la paleontologia.

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