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È morto il filosofo Giulio Giorello

L'epistemologo aveva 75 anni. Era riuscito a superare l'infezione da Covid-19 dopo un ricovero durato quasi due mesi, poi il peggioramento delle condizioni. Conte: "L'Italia perde un grande pensatore". L'intellettuale che amava Topolino

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15 giugno 2020 | 20.22
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Il filosofo Giulio Giorello, insigne studioso di filosofia della scienza, tra i maggiori epistemologi degli ultimi decenni, che si era dedicato con particolare attenzione all'indagine delle relazioni tra scienza, etica e politica, è morto oggi a Milano all'età di 75 anni. Era nato il 14 maggio 1945 nel capoluogo lombardo. Era stato allievo di Ludovico Geymonat ed è stato il suo successore nella cattedra di filosofia della scienza all'Università Statale milanese e con il suo maestro aveva firmato il volume "Le ragioni della scienza" (Laterza, 1986). Il professore Giorello era riuscito a superare l'infezione da Covid-19 dopo un ricovero nel Policlinico milanese durato quasi due mesi, da cui era stato dimesso una decina di giorni. Negli ultimi giorni però la sua situazione era peggiorata. E tre giorni fa si era sposato con la sua compagna Roberta Pelachin.

Laureatosi in filosofia con il marxista Ludovico Geymonat nel 1968 (alla fine degli anni '80 con la caduta del muro di Berlino se ne distaccò per la perdurante visione dogmatica) e in matematica nel 1971, Giorello ha approfondito le sue ricerche nel campo dell'epistemologia e della storia della scienza, offrendo un contributo determinante alla diffusione della filosofia analitica in Italia. Giorello ha inoltre svolto interessanti speculazioni sui rapporti tra etica, scienza e politica, facendosi promotore di un liberalismo laico del pensiero. Studioso appassionato dei fumetti e in particolare di Topolino, a cui ha dedicato anche libri e saggi, Giorello aveva spiegato il suo credo laico nel libro "Di nessuna chiesa" (Raffaello Cortina, 2005): "Essere laico vuol dire non solo esercitare l'arte del sospetto ma anche agire per una solidarietà che non ha bisogno di un fondamento religioso".

Giorello, l'intellettuale che amava Topolino

Giulio Giorello iniziato la carriera accademica insegnando meccanica razionale presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli studi di Pavia, per poi passare alla Facoltà di Scienze presso l'Università degli Studi di Catania, a quella di Scienze naturali presso l'Università dell'Insubria e al Politecnico di Milano. Al pensionamento di Geymonat, gli subentrò nella cattedra di filosofia della scienza all'Università degli Studi di Milano. E' stato presidente della Società Italiana di Logica e Filosofia della Scienza e ha diretto la collana Scienza e idee di Raffaello Cortina Editore e ha collaborato, come elzevirista, alle pagine culturali del quotidiano milanese Corriere della Sera. Ha vinto la IV edizione del Premio Nazionale Frascati Filosofia 2012.

Giorello è autore di una vasta bibliografia. Tra i suoi numerosi saggi "Il pensiero matematico e l'infinito" (Unicopli, 1982), "Lo spettro e il libertino" (Mondadori, 1985), "Filosofia della scienza" (Jaca Book, 1992), "Prometeo, Ulisse, Gilgamesh" (Raffaello Cortina, 2004); "La scienza tra le nuvole. Da Pippo Newton a Mr Fantastic" (Raffaello Cortina, 2007); "Libertà. Un manifesto per credenti e non credenti" (con Dario Antiseri, Bompiani, 2008); "Lo scimmione intelligente" (con Edoardo Boncinelli, Rizzoli, 2009); "Lussuria" (Il Mulino, 2010); "Senza Dio" (Longanesi, 2010); "Il tradimento" (Longanesi, 2012); "La filosofia di Topolino" (con Ilaria Cozzaglio), Guanda, 2013), "La matematica della natura" (con Vincenzo Barone, Il Mulino, 2016), "L’etica del ribelle. Intervista su scienza e rivoluzione" (a cura di P. Donghi, Laterza, 2017); "L'incanto e il disinganno: Leopardi" (Guanda, 2016, con Edoardo Boncinelli); "Giardini del fantastico" (Edizioni Ets 2017, con Pier Luigi Gaspa) e "Libertà di pensiero" (Mimesis, 2018).

Intellettuale sempre schierato a sinistra, Giorello fin da giovane al liceo Berchet di Milano era entrato in conflitto con il fondatore di Comunione e Liberazione, don Luigi Giussani, suo insegnante di religione. La sua laicità non gli ha tuttavia impedito di dialogare in più occasioni con il cardinale Carlo Maria Martini: con l'ex arcivescovo di Milano ha firmato il libro a quattro mani "Ricerca e carità" (Edizioni San Raffaele, 2010).

"Giulio Giorello è deceduto. Filosofo raffinato, epistemologo, grande appassionato delle questioni riguardanti il 'metodo' della scienza. Ha riflettuto intensamente anche su etica, politica, religione. L'Italia perde un grande pensatore, mai banale. Ci restano le sue dense pagine". Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

"Oggi Milano ha perso Giulio Giorello, intellettuale di spicco, difensore della libertà e filosofo della scienza. La sua lucida capacità di analizzare la complessità rimarrà sempre con noi", il ricordo del sindaco di Milano, Beppe Sala, su Twitter.

"Con la morte di Giulio Giorello l'Italia perde un filosofo di grandissimo valore. Un pensatore libero, arguto. 'Vivo accanto alla filosofia e alla matematica, e non mi sono mai sentito solo'. È una frase che lo descrive mirabilmente". Lo scrive su Twitter Nicola Oddati, responsabile Cultura del Partito Democratico.

"Ci mancheranno l’intelligenza e la passione con cui Giulio Giorello ha condiviso con noi l'avventura di 'Scienza e idee', la collana che dirigeva dal 1994, punto di riferimento per la cultura scientifica italiana". Così ricorda il filosofo scomparso oggi la casa editrice Raffaello Cortina di cui era consulente e autore.

"Giulio Giorello è stato complice di mille imprese, uomo divertito dalla vita, libero da chiese, con il culto della libertà che tentava di infondere in chi gli stava vicino è nei suoi lettori. Perderlo così, nel mezzo di tanti progetti, è molto doloroso. Ciao Giulio, grazie". Così Elisabetta Sgarbi, editrice di La nave di Teseo, su Twitter ricorda Giorello.

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