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E' morto Christo, maestro della Land Art con gli 'impaccaggi'

(Fotogramma)
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31 maggio 2020 | 22.39
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(di Paolo Martini)

L'artista bulgaro naturalizzato statunitense Christo Javachev, considerato uno dei più significativi esponenti della Land Art ed è noto in particolare per i suoi progetti ed esecuzioni di "impaccaggi" di celebri edifici pubblici e di scenari naturali, è morto oggi, per cause naturali, nella sua casa a New York. Aveva 84 anni e per 56 ha vissuto nella metropoli americana. L'annuncio della scomparsa è stato dato dallo staff dell'artista sul sito ufficiale e sulla pagina Facebook Christo and Jeanne-Claude Official.

"Christo ha vissuto al massimo la sua vita, non solo sognando ciò che sembrava impossibile ma realizzandolo - ha scritto il suo staff in una dicharazione - Il lavoro di Christo e della moglie Jeanne-Claude ha unito le persone facendo condividere loro esperienze in tutto il mondo. La loro opera vive nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Christo e Jeanne-Claude hanno sempre voluto che i loro lavori ancora in fase di realizzazione fossero portati avanti anche dopo la loro morte. Per volontà di Christo, ìL’Arco di Trionfo impacchettato' a Parigi resta in programma dal 18 settembre al 3 ottobre 2021".

Nato il 13 giugno 1935 a Gabrovo, in Bulgaria, Christo, questo il suo nome d'arte, ha studiato a Sofia e dopo essere fuggito dalla Bulgaria nel 1957, si stabilì brevemente a Praga, poi a Vienna, Austria e quindi a Ginevra. Nel 1958 Christo si stabilì a Parigi, dove incontrò Jeanne-Claude Denat de Guillebon (1935-2009), non solo sua moglie ma anche compagna di vita nella creazione di opere d'arte ambientali monumentali.

Nella capitale francese si legò al gruppo del Nouveau Réalisme e nel 1964 si trasferì a New York. In sodalizio con la moglie Jeanne-Claude Denat de Guillebon è diventato l'esponente più celebre ed acclamato della Land Art, destando clamore per i suoi progetti ed esecuzioni di "impaccaggi" di famosi edifici pubblici (un grattacielo di Manhattan, la fontana della piazza principale di Spoleto, il monumento a Vittorio Emanuele II a Milano, Porta Pinciana a Roma, Pont Neuf a Parigi, il Reichstag di Berlino) e di scenarî naturali (Wrapped Cost, Little Bay, Sidney, 1969; Valley Curtain, Colorado, 1972; Running Fence, California, 1976; Surrounded Islands, Miami, 1984; The Gates, Central Park, New York, 2004-05).

Nel 2011 ha ottenuto, dopo decenni di attesa, l'autorizzazione per realizzare l'ambiziosa opera di copertura dell'Arkansas River, nelle Rocky Mountains (Colorado): il progetto, che avrebbe dovuto essere ultimato entro l'agosto 2014 ma che ha subìto numerose interruzioni per controversie legali, prevede l'allestimento nell'area di cavi e pali a sostegno di una struttura di tende argentate, per una lunghezza totale di 62 km.

Nel 2016 l'artista ha progettato sul Lago d'Iseo "The floating piers", installazione consistente in un pontile provvisorio che per 16 giorni, dal 18 giugno al 3 luglio 2016, ha collegato Sulzano alle isole di Montisola e San Paolo, richiamando oltre un milione di visitatori, mentre dal 19 giugno al 9 settembre 2018 Christo ha allestito nel lago Serpentine di Hyde Park a Londra "The London Mastaba", struttura galleggiante di grandi dimensioni composta da 7506 barili colorati poggianti su una piattaforma di cubetti di plastica. Il suo ultimo lavoro di arte temporanea è intitolato "L'Arc de Trionphe, Wrapped", progetto già ponto per l'autunno di quest'anno per Parigi ma rimandato a causa della pandemia al 2021. La grande mostra al Centre Georges Pompidou di Parigi sul lavoro di Christo e Jeanne-Claude sarà esposto dal 1 luglio al 19 ottobre 2020.

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