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Satnam Singh, Landini: "Azienda va chiusa, è schiavismo"

Il segretario della Cgil: "Titolare dell'azienda parla di leggerezza? Parole si commentano da sole"

Braccianti nei campi
Braccianti nei campi
20 giugno 2024 | 14.34
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"Una leggerezza che è costata cara a tutti". Le parole del titolare dell'azienda agricola di Latina al Tg1, dopo la morte del bracciante indiano Satnam Singh. Il 31enne ha perso un braccio in un incidente di lavoro ed è stato abbandonato davanti alla propria abitazione, con l'arto lasciato in una cassetta della frutta.

"Il lavoratore era stato avvisato di non avvicinarsi al mezzo, ma il lavoratore ha fatto di testa sua. Una leggerezza, purtroppo", le parole del titolare dell'azienda. "E' morto un ragazzo sul lavoro, non dovrebbe mai succedere. Una leggerezza che è costata cara a tutti".

Le dichiarazioni del titolare dell'azienda sono "parole che si commentano da sole", dice il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ospite a L'Aria che tira su La7. "Stiamo parlando di un lavoratore che è morto e che lavorava in nero e sentir parlare così sembra quasi normale che uno che fa impresa lo debba fare con degli schiavi, questa è follia. Siamo di fronte a un atto di vero e proprio schiavismo, una situazione di una gravità senza precedenti. In un caso del genere, aziende come queste vanno chiuse e va impedito che continuino a lavorare", aggiunge.

"L'incarico a svolgere le indagini sull'accaduto è stato affidato ai carabinieri della territoriale, con i carabinieri del nostro Nucleo ispettorato del lavoro li che aiutano nello svolgimento. Io ho notizie dalla direttrice dell'ispettorato territoriale che ho sentito anche poco fa. C'erano 4 persone al lavoro nell'azienda: due regolari e due irregolari. I due irregolari erano Satnam Singh e la moglie", dice, parlando con Adnkronos/Labitalia, Paolo Pennesi, direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro.

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