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Omicidio Desirée, definitive condanne per tutti imputati: la sentenza della Cassazione

La sedicenne era stata trovata senza vita il 19 ottobre del 2018, dopo essere stata abusata in un immobile abbandonato di via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo a Roma

Desiree Mariottini (Fotogramma)
Desiree Mariottini (Fotogramma)
17 ottobre 2024 | 19.45
LETTURA: 1 minuti

Diventano definitive le ultime due condanne per l'omicidio di Desirée Mariottini, la sedicenne, trovata senza vita il 19 ottobre del 2018, dopo essere stata abusata in un immobile abbandonato di via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo a Roma.

La Cassazione ha confermato la sentenza dello scorso 29 maggio emessa dalla Corte d’Assise nel processo di Appello bis con cui i giudici avevano condannato a 22 anni Mamadou Gara e a 26 anni Alinno Chima. Per altri due imputati, Brian Minthe e Yousef Salia, erano già diventate definitive le condanne, rispettivamente, a 18 anni e all’ergastolo.

Per tutti, a vario titolo, le accuse sono di omicidio, violenza sessuale, spaccio e morte come conseguenza di altro reato.

Le motivazioni

"Volontarietà della azione criminosa" compiuta ai danni di Desirée Mariottini "dagli imputati Salia, Alinno e Minteh, i quali, a fronte della ormai gravissima condizione di debilitazione psico-fisica in cui versava la minore, che a quel punto già appariva in stato di incoscienza, non solo non prestavano il soccorso dovuto alla persona offesa, mostrando un'assoluta indifferenza verso la vita della giovane vittima, ma si opponevano fermamente e minacciavano chi suggeriva l'intervento di un'ambulanza che avrebbe impedito la morte della ragazza", sottolineavano nelle motivazioni i giudici della Corte d’Assise di appello di Roma.

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