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Morte Singh, lo sdegno del vescovo mons. Crociata: "Totale assenza di umanità, lavoratori stranieri trattati come oggetti"

"Disprezzo della vita umana. Serve più sicurezza sul lavoro, si rifletta e si cambi"

(Fotogramma)
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21 giugno 2024 | 14.45
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Roma, 21 giu. (Adnkronos) - “Sono sconfortato dall’assenza totale di umanità”. Il vescovo di Latina, mons. Mariano Crociata, con l’Adnkronos dà voce a tutta la sua amarezza dopo il decesso di Satnam Singh, il bracciante agricolo indiano di 31 anni, morto in seguito un incidente sul lavoro avvenuto a Borgo Santa Maria, abbandonato sulla soglia di casa dopo il grave ferimento subito durante il lavoro. Sempre più spesso, denuncia, i lavoratori stranieri “sono trattati come oggetti. È l’ennesimo fatto doloroso di morte sul lavoro che ci colpisce, non meno delle altre volte, anzi ancora di più, proprio perché è l’ennesimo episodio a ripetersi, nonostante tutte le deplorazioni, le dichiarazioni che ad ogni ricorrenza di fatti del genere vengono fatte”, osserva il presule.

“La giustizia - dice - si sta occupando di quel che è accaduto e farà il suo corso, però l’occasione e’ opportuna per notare una cosa: nel generale disprezzo della vita umana, ci riempiamo la bocca, giustamente, di discorsi sulla dignità, ma la vicenda fa notare che l’immigrato, chi è straniero, non viene considerato come tutti gli altri . Giusto condannare un comportamento preciso ma troppo spesso gli immigrati vengono trattati da oggetti”.

Il vescovo di Latina - alla luce dei tanti, troppi incidenti sul lavoro - coglie l’occasione per rinnovare l’appello alle istituzioni sulla sicurezza sul lavoro: “E’ necessario approntare meglio di come, per la verità, già non si sia fatto i necessari strumenti sia di tipo legislativo sia di tipo ispettivo e di controllo che prevengano il più possibile e coinvolgano tutti i livelli di autorità e di competenza degli organi preposti alla difesa e alla tutela del lavoro e dei lavoratori”. Quindi il monito alla società civile: “Nessuno può sentirsi esonerato dall’appello che giunge alla coscienza direttamente da questo fatto tragico, che impone un ripensamento serio da parte di tutti. Si rifletta e si cambi”.

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