Bocchino e la vicina trans: "Trovavano naturale citofonare a me, facevo da receptionist"

"AAA, Ruby, sensualissima transessuale, riceve in viale Vaticano". Era questo l'annuncio che Ruby, transessuale vicina di casa di Italo Bocchino nei suoi primi tempi a Roma, pubblicava sui giornali. "In tantissimi, in piena notte, in mezzo a quella confusione di ormoni, cognomi, lettere di scale e numeri di interni, trovavano naturale citofonare 'Bocchino'". A raccontare in un'intervista al 'Corriere della Sera' il divertente aneddoto sulla sua vita è l'ex parlamentare stesso. "Vivevo in un monolocale seminterrato a viale Vaticano. Un letto, un cucinino, un bagno piccolo, stop. Poi i letti diventarono due perché con me venne ad abitare Pietrangelo Buttafuoco - ricorda - Nell’appartamento accanto al nostro viveva una trans; nome d’arte, guardi i segni del destino, Ruby".

"All’epoca, Ruby e tutte le persone che avevano optato per quel determinato tipo di vita si facevano una clientela quasi esclusivamente grazie agli annunci sui giornali locali - prosegue - Lei pubblicava le inserzioni sul Messaggero e sul Tempo. Tipo 'AAA, Ruby, sensualissima transessuale, riceve in viale Vaticano', numero di telefono, eccetera eccetera... Il cliente prendeva appuntamento, segnava l’indirizzo, arrivava sotto casa. Il problema era che, un po’ perché pervaso da spiriti evidentemente bollentissimi e un po’ perché nell’annuncio c’erano solo l’indirizzo e il telefono, una volta giunto a destinazione questo benedetto futuro amico di Ruby molto spesso non sapeva dove citofonare. In tantissimi, in piena notte, in mezzo a quella confusione di ormoni, cognomi, lettere di scale e numeri di interni, trovavano naturale citofonare 'Bocchino'. Di fatto, per parecchie notti, Pietrangelo e io abbiamo svolto funzioni di receptionist per Ruby, indirizzando i clienti alla porta giusta".