I diritti umani non come principi astratti ma vera cartina tornasole per le democrazie, chiamate oggi più che mai a vigilare in difesa della libertà e della dignità della persona. Questo il leit motiv emerso alla terza edizione del Premio De Sanctis per i Diritti Umani che si è svolta questo pomeriggio in Corte di Cassazione. I riconoscimenti sono andati a Philippe Sands, alla memoria di Mariagrazia Cutuli, Alessandra Kustermann e Suor Simona Biondin “per le prestigiose carriere nell’ambito, rispettivamente, della letteratura, del giornalismo e delle Associazioni, sempre tese all’affermazione e alla difesa dei diritti universali e inalienabili dell’Uomo”.
La cerimonia si è svolta alla presenza della prima presidente della Suprema Corte, Margherita Cassano, del presidente emerito, Pietro Curzio, del presidente della Fondazione De Sanctis, Francesco De Sanctis, del presidente del Premio De Sanctis, Gianni Letta. Presenti nell’aula magna il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
“È una iniziativa che per noi riveste un carattere di particolare importanza - ha detto la prima presidente Cassano - perché con la presenza di candidature così autorevoli lega un filo rosso fra tre concetti guida che sono alla base dell’attività della Corte: il rapporto tra legge, giurisdizione ed effettività nella tutela dei diritti fondamentali della persona”. “Non basta, affinché uno Stato viva, che abbia principi nobili nella sua carta fondante - ha sottolineato- ma occorre che questi principi e valori camminino quotidianamente sulla gambe di uomini e donne di buona volontà”.
“Questo premio assume un valore profondo, celebrando uomini e donne straordinarie che con coraggio e dedizione si oppongono alle ingiustizie, difendendo il diritto alla libertà, all’uguaglianza e alla dignità per tutti. In queste figure riconosciamo la speranza di un futuro più giusto”, ha detto Francesco De Sanctis, presidente della Fondazione.
Alla cerimonia erano presenti anche Gianni Letta, presidente del premio De Sanctis, e il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca. “Credo che sia opportuno ricordare Francesco De Sanctis - ha affermato De Luca - se non altro perché questo ci consente di ricordare che c’è stato un tempo in Italia nel quale il sentimento di Patria e unità nazionale era profondo, che motivava giovani intellettuali e di tutto il Passe a sacrificare persino la propria vita per raggiungere l’unità nazionale. In un momento nel quale il tema dell’unità nazionale si è ridotto, questa è la mia opinione, a un problema quasi contabile tra nord e sud”.