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Orsa Amarena uccisa con un colpo di fucile, indagato 56enne

L'uomo che ha sparato dovrà rispondere del delitto di uccisione di animali, l'orsa era insieme ai cuccioli. Il Parco nazionale d'Abruzzo: "Danno enorme. Non aveva mai creato problemi all'uomo". Marsilio: "Atto gravissimo". Enpa: "Pronta denuncia"

A sinistra Amarena e i suoi cuccioli, a destra il corpo dell'orsa uccisa nella serata di ieri - Gemma Di Pietro (Facebook) /Parco Nazionale d'Abruzzo
A sinistra Amarena e i suoi cuccioli, a destra il corpo dell'orsa uccisa nella serata di ieri - Gemma Di Pietro (Facebook) /Parco Nazionale d'Abruzzo
01 settembre 2023 | 08.28
LETTURA: 6 minuti

L'orsa Amarena uccisa in Abruzzo con una fucilata a distanza ravvicinata. A sparare e ad uccidere l'orsa verso le 23.00 di ieri sera, un 56enne che ora risulta indagato e dovrà rispondere del delitto di uccisione di animali. "L'Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa dal signor L.A. alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita", aveva annunciato stamane, via Facebook, il Parco nazionale d'Abruzzo.

''L’uomo è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco. I rilievi per accertare la dinamica dei fatti sono in corso e andranno avanti tutta la notte, così come il personale del Parco è impegnato a individuare i due cuccioli dell’orsa per valutare il da farsi'', si leggeva ancora.

''L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo'', la conclusione del post.

Chi ha sparato ad Amarena

Ad uccidere con una fucilata a distanza ravvicinata Amarena, un 56enne di San Benedetto dei Marsi. L'uomo è stato individuato dai Carabinieri della Compagnia di Avezzano, insieme a quelli della specialità forestale del Gruppo dell’Aquila.

Il sistema di sicurezza, in atto per la salvaguardia degli orsi marsicani, messo in campo dai carabinieri e dal personale del parco è scattato alla percezione del colpo di fucile da caccia legalmente detenuto da chi ha utilizzato l’arma dopo aver notato la presenza del plantigrado all’interno del giardino di casa. I militari, subito arrivati sul posto, hanno sequestrato il corpo dell'animale, preso poi in consegna dal servizio veterinario del Parco Nazionale d’Abruzzo. Sequestrata anche l'arma incriminata, il bossolo espulso e altre armi possedute dal presunto responsabile. Il 56enne, indagato dalla Procura di Avezzano, dovrà rispondere del delitto di uccisione di animali e della contravvenzione di abbattimento di un esemplare di orso.

Le operazioni svolte dagli investigatori dell’Arma hanno, comunque, arginato epiloghi più gravi di quanto verificatosi in considerazione che l’orsa Amarena era in compagnia dei suoi due cuccioli, sfuggiti alla minaccia delle armi.

Marsilio: "Atto gravissimo"

"La notizia dell'uccisione a colpi di fucile dell'orsa Amarena rappresenta un atto gravissimo nei confronti dell'intera Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile. In tutti questi anni le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini". Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

"Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l’uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati. L'atto violento compiuto nei confronti del plantigrado non ha alcuna giustificazione. Confidiamo nelle indagini che sono state avviate dalle forze dell'ordine e dai vertici del parco, che hanno già individuato il responsabile, affinché la giustizia faccia il suo corso. Sono pronto a costituire la Regione come parte civile contro questo delinquente per tutelare l’immagine e l’onorabilità della nostra gente. Invito le comunità locali e tutti i turisti a continuare ad osservare tutte le norme prescritte affinché gli animali presenti sul territorio possano vivere indisturbati nel loro habitat", ha concluso Marsilio.

Enpa: "Pronta denuncia"

"L’uccisione dell’orsa Amarena è un fatto di una gravità inaudita che ci riempie di dolore. L’uccisione a fucilate di un’orsa buonissima, amata da tutta la popolazione va purtroppo inserita in una stagione di odio e di paura ingiustificata contro i grandi carnivori, fomentata da certa politica, che attraversa incredibilmente il Paese da nord a sud". Lo ha dichiarato in una nota Carla Rocchi, Presidente Nazionale dell’Enpa.

"Amarena era un simbolo – ha aggiunto Rocchi – un’orsa accettata da tutta la comunità del Parco, un esempio di sana e rispettosa convivenza tra uomo e animali selvatici. Una mamma, tra l’altro, con cuccioli. Contro l’autore di questo terribile biocidio Enpa presenterà questa mattina denuncia per uccisione di animali e si costituirà parte civile chiedendo il massimo della pena. Ma occorre rendere adeguata ai tempi la norma sul bracconaggio: le pene per i bracconieri sono insufficienti. Per questa ragione occorre immediatamente mettere mano alla norma e inasprire le pene: il bracconaggio deve diventare un delitto e prevedere sicuramente il carcere".

E ancora: "Basta con questo clima diffuso di odio e di paura contro i grandi carnivori, primi fra tutti orsi e lupi. Gli insopportabili provvedimenti ammazza-orso del Trentino e la volontà di dare mano libera agli amministratori locali nella condanna a morte di orsi e lupi, in queste ore riecheggiano tristemente nelle valli dell'Abruzzo: solo ipotizzare di uccidere un selvatico perché lo si ritiene dannoso o pericoloso significa avallare culturalmente la possibilità (o peggio la necessità) di premere il grilletto". Infine, l'Enpa ringrazia le "Guardie del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise e ai Carabinieri che sono subito intervenuti sul posto e identificato lo sparatore. Siamo vicini al Parco, ai suoi dirigenti e alla sua comunità per questo che è un vero lutto anche per tutti noi".

Aidaa: "Arresto subito"

"Oggi ci siamo svegliati con una notizia grave e triste che ci riempie di indignazione e sgomento, quella dell'uccisione dell'orsa Amarena, ammazzata a fucilate da un uomo identificato dai guardia parco e sottoposto ad accertamenti da parte dei carabinieri. La notizia è in sé talmente improvvisa e scioccante che ci lascia senza parole ma con alcune domande, innanzitutto quali sono le motivazioni per cui questo uomo ha imbracciato il fucile e sparato all'orsa e poi cosa ne sarà dei cuccioli dell'orsa uccisa alle porte del Parco di Abruzzo e Lazio? L'unica immediata richiesta che ci sentiamo di fare è quella della carcerazione immediata del responsabile di questa uccisione, quest'uomo non può e non deve restare a piede libero". Questo il commento a caldo dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente Aidaa in merito alla notizia dell'uccisione dell'orsa.

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