Città del Vaticano, 30 ott. (Adnkronos) - 'Si chiama Luce la mascotte in stile manga dell’Anno Santo. Luce e’ stata disegnata dall’illustratore Simone Legno, ed è stata concepita con l'intento di riflettere la cultura pop, particolarmente apprezzata dai giovani, e porta con sé un messaggio di speranza e accoglienza. Luce è una pellegrina che indossa gli elementi tipici del viaggiatore: un k-way giallo per ripararsi dalle intemperie, stivali sporchi di terra che testimoniano il cammino già percorso, una croce missionaria al collo e il bastone del pellegrino. “Particolarmente evocativa è la rappresentazione degli occhi di Luce, che brillano di una luce intensa: simboleggiano la speranza che nasce nel cuore di ogni pellegrino, incarnano il desiderio di spiritualità e di connessione con il divino e fungono da richiamo a un messaggio universale di pace e fraternità. La scelta di una mascotte come Luce - spiega il Vaticano- si inserisce in un contesto più ampio, volto a coinvolgere le nuove generazioni e a promuovere un dialogo intergenerazionale. La mascotte non solo rappresenta il Giubileo, ma diventa anche un simbolo di comunità, di accoglienza e condivisione”.
“Non avrei mai immaginato di portare il mio umile contributo artistico, la cultura pop, la cultura kawai alla S Sede”, ha scritto il ‘padre’ della mascotte sui social. Una scelta pop che ha sollevato il disappunto dell’ex senatore leghista Simone Pillon che via social ha così sfogato il disappunto: “Mi viene da piangere. Già il fatto che serva una mascotte mi pare un arrendersi alla mondanità. Se poi è a immagine di Greta, eroina dei radical chic, cioè di sottocultura che vuol cancellare il cristianesimo, ci sarebbe da singhiozzare”.