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Blitz antimafia ad Aprilia, 25 arresti: in manette anche il sindaco

Ai domiciliari Lanfranco Principi: è indagato per elezioni 2018. Tra i reati contestati agli indagati quello di estorsione, usura e traffico di droga

Blitz antimafia ad Aprilia, 25 arresti: in manette anche il sindaco
03 luglio 2024 | 09.12
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C'è anche il sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi, tra gli arrestati nel corso dell'operazione della Dia e del comando provinciale dei Carabinieri di Latina. Principi, che è ai domiciliari, era stato eletto sindaco, un anno fa, nel maggio del 2023 sostenuto da una coalizione di centrodestra e liste civiche. Indagati anche a quanto si apprende l’ex sindaco di Aprilia e un ex assessore ai lavori pubblici della città.

In totale sono state eseguite 25 misure cautelari. Alcuni degli indagati sono accusati di far parte di un’associazione mafiosa radicata nella città pontina finalizzata alla consumazione di estorsioni, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti. Nell’inchiesta si ipotizzano anche i reati di scambio elettorale politico-mafioso e concorso esterno in associazione camorristica.

Sindaco indagato per elezioni 2018

Principi è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso e turbativa. Nel corso della conferenza stampa, con il procuratore Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Ilaria Calò, è emerso che le accuse contestate a Principi riguardano non le elezioni amministrative del maggio del 2023 quando è stato eletto sindaco ma quelle precedenti del 2018 quando è diventato vicesindaco.

Citando l’ordinanza cautelare gli inquirenti hanno sottolineato che Principi da candidato al consiglio comunale accettò la promessa di due imprenditori legati al clan di procurare voti in cambio di utilità: almeno 200 voti sui 453 ottenuti da Principi in quella tornata elettorale sarebbero arrivati grazie a questo sistema in cambio di lavori a ditte riconducibili all'organizzazione e posti di lavoro.

"L'associazione mafiosa controllava completamente il Comune di Aprilia dal punto di vista economico-imprenditoriale e dal punto di vista amministrativo", ha detto il procuratore aggiunto della Dda Ilaria Calò. "Nelle indagini sono emersi rapporti con il clan dei Casalesi e con quello dei Polverino. Inoltre sono emersi legami con la pubblica amministrazione", ha aggiunto.

L'indagine

Le misure sono state emesse dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Dda. Più in particolare, nel corso delle indagini, avviate a marzo del 2018 dalla Dia-Centro Operativo di Roma con il supporto, dall’ottobre dello stesso anno, del Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia, sotto il coordinamento della Dda romana, è emersa l'esistenza di un'organizzazione criminale di natura mafiosa, attiva ad Aprilia e nei comuni vicini.

L'organizzaizone, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, aveva come finalità quella di commettere più delitti. Tra questi il traffico di droga, l'estorsione aggravata, rapina, lesioni e minaccia utili a imporsi sul territorio ed ottenere il sostentamento di affiliati detenuti. E' stata inoltre riscontrata l'attività di usura e di esercizio abusivo dell’attività finanziaria nei confronti di commercianti e imprenditori della cittadina di Aprilia per somme di denaro cospicue e con l’imposizione di tassi usurari.

Tra le accuse anche la detenzione e il porto di armi utili alla consumazione dei reati fine e al mantenimento del controllo del territorio e ribadire la superiorità del sodalizio. Inoltre l'organizzazione si proponeva di acquisire in modo diretto e indiretto la gestione e comunque il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici, di ostacolare il libero esercizio del voto. Oltre alle misure cautelari personali, eseguite nei confronti degli indagati, sono state disposte dal Gip misure cautelari reali e sono in corso anche numerose perquisizioni. I dettagli del blitz saranno resi noti alle 12.30 nel corso di una conferenza stampa in procura.

Le intercettazioni: "Faremo un Comune nel Comune"

"Faremo il comune nel comune". E' quanto affermava, in una intercettazione agli atti, uno degli indagati nell’inchiesta della Dda di Roma che ha portato a 25 misure ad Aprilia. Frase di un imprenditore, pronunciata in vista della stesura del “patto” per le elezioni comunali del 2018, che è stata citata nel corso della conferenza stampa a piazzale Clodio con il procuratore capo Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Ilaria Calò. “Un problema di un apriliano diventerà quello di tutti gli apriliani”, dicevano in un’altra intercettazione.

Plauso Colosimo

“L’operazione che ha portato al fermo di 25 persone ad Aprilia dimostra quanto sia pervasivo, pericoloso e diffuso il fenomeno mafioso all’interno della cosa pubblica. Un plauso alla Dda di Roma, alla Dia e all’Arma dei Carabinieri per il lavoro svolto che ci offre uno spaccato criminale preoccupante del territorio alle porte di Roma e in quello Pontino", afferma la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo. "La Commissione antimafia, come sempre, sta procedendo alla richiesta formale per l’acquisizione degli atti dell’inchiesta”, conclude.

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