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"Basta parlare ai giovani di vini blasonati e costosi", la proposta di Alpi (Veronelli) per attrarre i ragazzi al mondo enologico

"Il vino viene snobbato perché considerato solo nel suo contenuto alcolico ma c'è molto di più"

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15 novembre 2024 | 18.55
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"Trasmettere i concetti della qualità, ma senza andare a parlare solo e sempre di vini blasonati, costosi e introvabili". Così Andrea Alpi, responsabile formazione del Seminario Veronelli, offre all'Adnkronos una possibile soluzione per attrarre i giovani, che si stanno allontanando sempre più dal mondo del vino: "Bisogna iniziare a parlare dei vini quotidiani, quelli con un rapporto qualità-prezzo eccellente, che si trovano nelle nostre Regioni (ognuna ha almeno tre o quattro uve importanti)". Il vino, continua Alpi, "viene snobbato da qualche ragazzo perché viene considerato solo nel suo contenuto alcolico: se lo vediamo come una delle tante bevande alcoliche spiritose che portano all'ebrezza - continua - siamo finiti perché ci sono infinite concorrenti che portano all'ebrezza in modo più veloce e anche più economico".

'Dopo l'uomo, il vino è il personaggio più capace di raccontare storie', spiega Alpi citando Luigi Veronelli, massimo critico gastronomico del Novecento. Veronelli - continua - "raccontava il vino come si può raccontare la vita di una persona: non si limitava a descrivere sapore e profumo, ma portava nei suoi scritti il territorio e la storia: peraltro con una scrittura brillante e anche molto creativa". A Veronelli, spiega, si deve l'invenzione di numerosi termini come "vino da meditazione" e ancora la modalità di degustazione: prima con gli occhi, poi il naso, infine la bocca.

Oggi, ricorda Alpi, c'è stata la presentazione della Guida Oro Veronelli 2025, che ha offerto una fotografia particolareggiata delle realtà che da Nord a Sud popolano il panorama enologico italiano. "Più che la Bibbia del vino, è la più antica guida di vini in Italia", sintetizza Alpi che invia a mantenere "uno sguardo laico come avrebbe fatto il fondatore". Per assaggiare il vino, prosegue, "bisogna avere consapevolezza sensoriale e competenza tecnica: ogni vino deve avere il diritto di essere assaggiato da un critico che sia al massimo della propria capacità descrittiva. Ma non basta, sostiene Alpi, "oltre a questo serve cultura e conoscenza del produttore: dietro ogni vino c'è un progetto".

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