Le risposte dei sindacati al cantautore
"La polizia deve accompagnare le manifestazioni invece di opporvisi. In un paese democratico questo è un confine che non deve esistere. La polizia non deve stare da nessuna parte, deve accompagnare la libertà, se la manifestazione è autorizzata la deve accompagnare e difendere". A dirlo è Antonello Venditti, ospite del Mic per presentare il suo tour a 40 anni da ‘Notte prima degli esami’, rispondendo alle domande degli studenti e dei giornalisti in relazione agli scontri tra la polizia e gli studenti universitari dei giorni scorsi.
"Qualsiasi libertà va difesa -scandisce Venditti- Alla fine c’è sempre qualcuno che decide come deve andare la cosa, tante volte ci sono poteri esterni che creano una serie di impicci. Ma la democrazia non è scontro”. “Non ci vuole tanto a capirlo -conclude Venditti- Ma per applicare queste piccole regole poi però ci vuole tanto".
Le parole del cantautore non passano inosservate. A rispondere sono i sindacati. “Vogliamo replicare alle dichiarazioni che i media attribuiscono ad Antonello Venditti il quale, oggi, da quel che leggiamo, ha criticato la Polizia di Stato con parole assolutamente fuori luogo, su qualcosa che evidentemente non conosce, cosa giustificata visto che il suo lavoro è fare musica e non sicurezza. Ma un personaggio tanto amato e di così forte impatto sui giovani dovrebbe pensarci prima di fare dichiarazioni talmente irresponsabili", dice Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato.
"In un paese democratico - aggiunge Mazzetti - tutti hanno il diritto di manifestare ed è la Polizia a garantirlo. Non a caso noi in questo 2024 arriveremo ad accudire circa 15.000 manifestazioni, assicurando quell’ordine e quella sicurezza che, però, devono essere di tutti. Perché si prevengano quanti più pericoli possibile e non accadano problemi, come in effetti è nella quasi totalità dei casi grazie all’alta professionalità delle forze dell’ordine, ci sono però precise prescrizioni che i manifestanti devono rispettare, ed essere autorizzati non vuol dire affatto fare tutto quello che passa per la propria testa".
"Siamo noi a dire all’amato cantautore che in un paese democratico non si va a manifestare violando leggi e regole di ogni genere, a cominciare da quando si decide arbitrariamente di cambiare i percorsi dei cortei. Prescrizioni per comprendere le quali, in effetti, ci vuole davvero poco, mentre troppo spesso non si riesce ad applicarle visto che ancora c’è chi arriva a tentare di ‘forzare’ servizi d’ordine andando con ogni mezzo addosso agli agenti che non dovrebbero essere neppure sfiorati", prosegue.
"Ringraziamo Antonello Venditti per la fiducia che ripone nella Polizia di Stato, nelle donne e negli uomini che ogni giorno si sacrificano per garantire proprio quei valori che il cantante ha citato: ovvero sicurezza e libertà oltre che la democrazia. Auspico però che nella concitazione del momento, Venditti abbia frainteso il ruolo dei ragazzi che scendono in piazza per manifestare la loro idea in quel processo essenziale per la crescita di una democrazia, e anche il ruolo di tutte le donne e gli uomini in uniforme che partecipano a garantire che i nostri giovani possano godere di quel diritto che la Carta Costituzionale statuisce e che l’autorità di Pubblica Sicurezza garantisce", dice Felice Romano, Segretario Generale del Siulp.
"Forse si riferiva ai professionisti del disordine, i quali non perdono occasione nemmeno di fronte alla spontaneità dei nostri giovani studenti per sfruttare ogni occasione, dando sfoggio di violenza gratuita e saccheggio delle nostre città in modo inusitato. Prova ne è il fatto che da altre 40 anni abbiamo garantito la sicurezza e la libertà in tutti i concerti ed in ogni occasione in cui Venditti ci ha partecipato la sua arte canora; così come, a conferma dei professionisti del disordine, che usano la violenza come unico linguaggio per far conoscere la loro esistenza, oltre alle scene di devastazione che accompagnano la storia del nostro Paese e hanno deturpato le piazze delle nostre città, anche gli sfregi gratuiti, come quelli perpetrati lo scorso 5 maggio a Genova quando oltre ad imbrattare vetrine ed insegne delle solite multinazionali e delle banche, sono state danneggiate un gruppo di autovetture perché parcheggiate dinanzi un nostro Commissariato, e per questo ritenute di proprietà di poliziotti", aggiunge.
"Conoscendo il percorso umano e professionale di Venditti, il richiamo ad accompagnare le manifestazioni degli studenti, affinché questi possano esprimere la loro idea, credo e spero non fosse diretto alle donne e agli uomini della Polizia di Stato e delle Forze dell’ordine in generale, ma a tutti quei delinquenti, professionisti del disordine, che con i loro comportamenti violenti cercano in tutti i modi di offuscare la genuinità e la bellezza dell’effervescenza giovanile che cerca un confronto per accrescere e consolidare la democrazia. Qualora cosi non fosse, allora sarebbe veramente una inaspettata “alta marea” che mossa dalle peggiori correnti del mare in burrasca, si infrange sulla spiaggia distruggendo tutto, sia le cose buone che quelli che le difendono, senza intaccare però i malintenzionati ed i violenti che essendo prevenuti scappano a piè sospinto eludendola. Sono certo - conclude Romano - che Venditti non mancherà di chiarire la reale portata delle sue affermazioni. Magari, e di questo lo ringrazio sin da subito, dedicando una sua nuova canzone alle donne e agli uomini che servono il nostro Paese a garanzia della sicurezza, della libertà e a difesa della democrazia, per la quale, purtroppo in tanti, non hanno esitato a sacrificare la propria vita", conclude.