I dati Gimbe: su anche i ricoveri nelle terapie intensive. Cartabellotta: "Si sfiorano i 30 mila casi al giorno". Quarte dosi al palo
Negli ultimi 7 gironi risale la curva epidemiologica del Covid in Italia. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva "nella settimana 11-17 novembre, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (+15%), dei ricoveri ordinari (+9,8%) e delle terapie intensive (+21,7%). I decessi sono in lieve calo (-2,9%)".
"Sul fronte dei nuovi casi settimanali – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si registra un aumento del 15%: da 181 mila della settimana precedente salgono a quota 208mila, con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 30 mila casi al giorno". Secondo il report: "In 15 Regioni si registra un aumento dei nuovi casi (dall’1,5% del Friuli Venezia-Giulia al 26,3% del Veneto) e in 6 un calo (dal -1% dell’Umbria al -10,4% della Basilicata). In 82 Province si registra un aumento dei nuovi casi (dal +0,1% di Messina al +55,3% di Lodi), in 25 una diminuzione (dal -0,8% di Catania e Perugia al -25,3% di Sondrio). L’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 9 Province: Rovigo (899), Padova (724), Venezia (661), Treviso (613), Vicenza (588), Ferrara (580), Mantova (530), Lodi (529) e Verona (504)".
"Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – tornano a salire sia le terapie intensive (+21,7%) che i ricoveri in area medica (+9,8%)". In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, "dopo aver raggiunto il minimo di 203 il 10 novembre, sono saliti a 247 il 17 novembre; in area medica, dopo aver raggiunto il minimo di 6.347 l’11 novembre, sono saliti a quota 6.981 il 17 novembre", sottolinea il report.
Intanto quarta dose del vaccino anti-Covid ancora al palo. "Al 18 novembre sono state somministrate 4.783.386 quarte dosi, con una media mobile di 26.704 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 30.319 della scorsa settimana (-11,9%). In base alla platea ufficiale (19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 di ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), aggiornata al 17 settembre, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 25% con nette differenze regionali: dall’11,4% della Calabria al 37,7% del Piemonte", rileva il monitoraggio.
"Anche se al momento è impossibile fare previsioni sugli scenari futuri, i dati" del report settimanale della Fondazione Gimbe "confermano una diffusa ripresa della circolazione virale, peraltro sottostimata per il largo utilizzo diffuso di tamponi 'fai da te', di cui s’intravede già un impatto iniziale sui ricoveri in area medica e in terapia intensiva; al tempo stesso assistiamo ad un calo delle somministrazioni delle quarte dosi per anziani e fragili. Con l’arrivo dei mesi freddi e la permanenza al chiuso, anche senza considerare l’eventuale emergenza di varianti in grado di 'scalzare' Omicron 5, la circolazione virale è destinata ad aumentare", sottolinea ancora il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.
"Al momento, nonostante le recenti rassicurazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci alla Camera, ad oggi tutte le azioni di 'discontinuità' del Governo Meloni sono andate nella direzione opposta a quella suggerita dalle autorità internazionali di salute pubblica: ovvero essere preparati e pronti per affrontare eventuali nuove ondate. Si attende pertanto al più presto dall’Esecutivo il piano di preparedness per la stagione invernale", sottolinea Cartabellotta.