L’epidemiologa: "Accelerazione imprevista"
Contagi covid in aumento. "Oggi in Italia ci sono almeno 970mila persone cui è stata accertata l’infezione e sono contagiose. L’allentamento di molte misure restrittive e dei comportamenti individuali certamente ha avuto un ruolo determinante nell’inversione di tendenza. Bambini e ragazzi, specie tra 6 e 10 anni, sono stati particolarmente colpiti nella prima metà di febbraio, poi il numero è rapidamente sceso. Tra gli adulti invece il declino è stato meno rapido". Così in un'intervista al Corriere della Sera Stefania Salmaso dell'associazione italiana di epidemiologia. Accelerazione imprevista? "Purtroppo è così. Ora l’incidenza è di 500 casi settimanali su 100 mila abitanti, potremmo raggiungere i 600 già dal 14 marzo. L’aumento è presente in tutte le Regioni, in alcune è particolarmente significativo", sottolinea.
"I tassi di aumento superiori sono tra 14 e 29 anni - spiega l'epidemiologa - I bambini possono essere facili veicoli di infezione nel nucleo familiare, è importante vaccinarli. Se l’infezione continua a circolare fra i grandi, inevitabilmente crescono le probabilità che raggiunga persone a rischio di sviluppare malattia grave. Succede lo stesso in almeno 10 Paesi europei. Il Centro europeo per il controllo delle malattie infettive (Ecdc) mette in guardia su un probabile aumento di decessi".
Il 31 marzo finisce lo stato d’emergenza. Un rischio? "La fine dello stato d’emergenza e il ritorno all’ordinario spero non significhi far cadere i più importanti sistemi di monitoraggio delle infezioni. Sarebbe un danno enorme per la sanità pubblica, specie se accoppiato alla decadenza delle misure di controllo", evidenzia. Con la fine degli obblighi si è portati a pensare che anche il virus sia 'finito'? "Pensare che se non esiste un divieto specifico non c’è rischio è un atteggiamento pericoloso".