Il presidente dell'associazione: "Fa piacere che Confindustria segua nostra proposta"
"Ci fa piacere che anche Confindustria si sia allineata su una proposta che avevamo già presentato un paio di settimane fa partecipando alla trasmissione di Rai2 ReStart. È fondamentale che le vaccinazioni passino per le fabbriche, gli imprenditori sono pronti a investire per la salute dei propri collaboratori acquistando i vaccini che lo Stato segnalerà e a metterli a disposizione di tutti i dipendenti che vorranno farlo. Sono oltre 16 milioni i lavoratori delle pmi: vaccinare in azienda vuol dire tutelare una buona parte della popolazione". Così, con Adnkronos/Labitalia, Paolo Agnelli, industriale e presidente di Confimi industria, sulla disponibilità, annunciata dal presidente di Confindustria Bonomi, delle fabbriche per la vaccinazione di dipendenti delle aziende e familiari.
La questione dei contagi in azienda e l'ipotesi che Inail non rimborsi i lavoratori che si sono rifiutati di vaccinarsi e hanno contratto il virus per Agnelli "è delicata. Innanzitutto, non è così facile stabilire che il contagio di un lavoratore sia avvenuto in azienda. E poi andrebbe aperta -spiega Agnelli- una parentesi importante che rovesci il paradigma esistente. Se l’Inail non paga i contagiati da Covid, mi domando come mai l’Inps paghi i malati di cirrosi epatica, di malattie cardio-respiratorie e le ludopatie, malattie legate a un consumo di tabacco, alcol e gioco, assunti sempre su base volontaria. Perché dunque dovrebbe nascere un caso specifico proprio per il Covid?", si chiede Agnelli.
E sulla scelta del Cdm di confermare il blocco degli spostamenti tra le regioni per l'emergenza sanitaria fino al prossimo 27 marzo, Agnelli spiega che "fin dal primo decreto emanato per fronteggiare la diffusione del virus, gli spostamenti causa lavoro sono sempre stati ammessi. Quindi per l’industria manifatturiera, che Confimi rappresenta, il prolungamento del blocco non costituisce un vero ostacolo".
"Certo, limita ulteriormente categorie come il turismo o attività stagionali di alcuni territori; altro discorso è il tempismo delle misure, circa le quali ci auguriamo siano dati tempi congrui in futuro”,