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Covid, il costituzionalista Celotto: "Patentino? No, se vaccino non c'è per tutti"

"Sarebbe una discriminazione, confermata anche da Consiglio d'Europa. In vista estate dovrà esserci linea unitaria almeno nell'Ue"

Covid, il costituzionalista Celotto:
25 febbraio 2021 | 17.25
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No a patentino vaccinale per arginare la pandemia in assenza di disponibilità del vaccino per tutti. "Penalizzare i non vaccinati al covid con il patentino è possibile solo dopo aver messo a disposizione di tutti il vaccino; creerebbe altrimenti cittadini di serie A e serie B, soprattutto perché ad oggi il vaccino non è disponibile per tutti". A parlare è il costituzionalista Alfonso Celotto che, alla domanda se la scelta delle vaccinazioni per categorie è discriminatoria, all'Adnkronos risponde: "No, perché essendo i vaccini ancora non disponibili per tutti occorre fare una graduazione nel tempo. Giusto che scelga il Parlamento, dunque una scelta politica, ma comunque occorre ragionevolezza nella scelta, nel senso che vanno tutelate prima le categorie più essenziali al funzionamento del Paese, come è stato per i sanitari".

Celotto precisa: "Se il vaccino fosse disponibile per tutti, potrebbe essere reso obbligatorio da una legge e dunque potrebbe essere sanzionato chi non lo effettua. Nel caso italiano, conseguenze sfavorevoli ai non vaccinati possono essere predisposte a condizione che ci siano vaccini per l'intera popolazione altrimenti si attiverebbe una discriminazione sulla base delle categorie predisposte dal Parlamento". "Una violazione dell'articolo 3 della Costituzione, perché differenzierebbe i cittadini per condizioni personali e sociali - rimarca - ed una discriminazione confermata anche dal Consiglio d'Europa", nella sua ultima risoluzione sul tema a gennaio scorso.

Il Consiglio d'Europa, "nato per garantire democrazia, rispetto dei diritti e principio di legalità attraverso indirizzi ai paesi aderenti", ha dato il chiaro doppio no al passaporto vaccinale, utilizzabile solo per misurare efficacia e potenziali effetti collaterali dei vaccini. "E' un tema dibattuto perché il desiderio di ripresa dell'attività economica e della socialità rischia di innescare gravi discriminazioni, disparità su basi non volontarie. Ma - osserva il costituzionalista - occorre cautela. Sì ad obbligo e patentini in Israele dove i vaccini ci sono per tutti ma non in Italia dove, essendo garantite la preminenza di diritto all'uguaglianza e alla parità del trattamento, una misura del genere è incostituzionale".

L'estate è alle porte: la regola 'entrano solo i vaccinati' potrebbe entrare in vigore anche da noi? "La Svezia può mandare i vaccinati in vacanza? E perché no, viene da dire. Portano soldi - risponde Celotto - Ma agli italiani sicuramente questa discriminazione dovrà essere evitata ed almeno all'interno dell'Ue con il Consiglio d'Europa dovrà esserci una linea unitaria che garantisca diritti a tutti. Sicuramente sarà un tema di grande dibattito nei prossimi mesi, ma non possiamo non garantire i principi fondamentali di parità democratica".

(di Roberta Lanzara)

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