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Covid, i medici al ministero: "Far ripartire il tracciamento"

"L'ondata estiva preoccupa" il presidente degli Ordini, Filippo Anelli, che chiede una riflessione e avverte: "La gestione di questa fase va ripresa, non può sfuggirci di mano"

(Fotogramma)
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23 giugno 2022 | 18.39
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"Siamo un po' tutti preoccupati per l'aumento dei casi" di persone positive a Covid-19. "Questa variante purtroppo sfugge in buona parte alle normali regole che ci hanno aiutato a fronteggiare la pandemia. I numeri che vediamo, del resto, sono sottostimati perché buona parte di chi ha sintomi non fa il tampone. Si sottopone al test quasi soltanto chi ha necessità del certificato di malattia". A dirlo all'Adnkronos Salute è il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, secondo il quale la stima dei medici di famiglia Fimmg, di un 30% di persone con sintomi che rifiutano di fare il test, "è ottimista: temo siano di più".

"Buona parte dei cittadini - osserva Anelli - preferisce non fare il tampone in farmacia o in strutture che possono tracciarlo. Quando va bene si fa il test fai da te e, se è responsabile, esce quando si è negativizzato. Ma ci sono molti positivi che non si isolano. E questo, a mio avviso, è alla base dell'abnorme diffusione dei contagi che avviene, tra l'altro, in questa fase estiva quando si sta molto all'aperto e la vita all'interno delle strutture chiuse si riduce".

Per il presidente del medici, "c'è un'anomalia rispetto alle ondate precedenti quando, a fine giugno, i contagi erano quasi a zero. E questa anomalia è legata anche al fatto che il tracciamento è saltato a fronte di una variante molto contagiosa". Da qui l'appello di Anelli: "Sul tracciamento delle infezioni da Covid-19 oggi va fatta una riflessione. Ormai si fanno pochi test. Ma credo che al ministero della Salute vada posta questa questione, per capire come fare oggi ad avere un quadro più preciso dei contagi. La medicina si basa su questo: si raccolgono i dati, si conosce la realtà della malattia, si osserva come evolve e si prova a intervenire. Se non abbiamo più dati esaustivi, se abbiamo una gran parte di sommerso, non siamo nemmeno in grado di dire con precisione in che modo intervenire in maniera efficace".

Da parte dei medici, dunque, "l'appello al ministero - ribadisce il numero uno della Fnomceo - è quello di far ripartire il tracciamento, in modo tale da comprendere l'entità del fenomeno e definire meglio le misure per arginare il problema e non trovarci di fronte alla spiacevole sorpresa che questa nuova fase della pandemia sfugga al controllo. Fino ad ora siamo stati bravi, abbiamo fatto i vaccini, la gran parte della popolazione si è immunizzata". Però "la gestione di questa ultima fase va ripresa in mano", ammonisce Anelli.

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