L'infettivologo: "No a mascherina tra i banchi, fra Omicron e vaccinazione per loro protezione quasi al 100%"
"Oggi abbiamo una popolazione studentesca che ha fatto la vaccinazione anti-Covid o si è infettata in questi mesi con Omicron, o ha fatto entrambe le cose, e credo che sia coperta in una percentuale vicina al 100% per le forme gravi. Quindi non vedo dove stia il problema. Non vedo perché dover continuare a pensare di mettere loro la mascherina. Mi dispiace se si pensa che i ragazzi possiamo continuare a bastonarli, tanto loro non votano. Questa non è una bella cosa in un Paese come il nostro dove credo che bisognerebbe dare una considerazione diversa agli studenti. Cosa che però in Italia purtroppo non si fa". Sono le parole amare di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
L'esperto guarda al prossimo anno scolastico ed esprime il timore che si ricomincia da dove si è lasciato, cioè da classi che sono arrivate all'ultimo giorno di scuola con la mascherina. "Sono per qualche giorno negli Stati Uniti con la mia famiglia e posso dire che qui la mascherina non la usa più nessuno - fa notare l'esperto all'Adnkronos Salute - Parli con le persone e ti dicono: noi abbiamo fatto la dose di vaccino, il booster. E non vediamo perché dobbiamo continuare a usare la mascherina. La usano probabilmente persone più anziane e fragili in alcuni contesti, certamente non i ragazzi a scuola".
L'infettivologo torna quindi a ribadire il suo messaggio: "No alla mascherina a scuola. Io l'ho già detto: sarò in testa a eventuali manifestazioni di protesta da parte dei ragazzi. Ho firmato documenti fatti da professori di scuola che sono contro l'uso della mascherina. I primi a non volerla far indossare ai ragazzi sono i professori. Quindi cerchiamo di lavorare per evitarlo. Abbiamo davanti a noi ragazzi che hanno sofferto più di ogni altra categoria. Prima la Dad, e come Italia siamo stati il Paese europeo che ha fatto la Dad più a lungo, e poi le mascherine. Anche su queste, va ricordato che siamo il Paese al mondo che le ha utilizzate di più", conclude Bassetti.