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Covid, caso di doppio contagio: Omicron dopo 20 giorni Delta

Descritto da ricercatori in Spagna, protagonista sanitaria 31enne vaccinata con booster

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
21 aprile 2022 | 00.05
LETTURA: 2 minuti

Una donna di 31 anni, vaccinata con booster contro Covid, è risultata positiva alla variante Omicron di Sars-CoV-2 appena 20 giorni dopo aver avuto l'infezione da Delta. Per i ricercatori che hanno descritto il caso in Spagna si tratta dell'intervallo più breve finora conosciuto fra due infezioni Covid. Protagonista del doppio contagio record un'operatrice sanitaria.

La donna, si legge in una nota del Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (Eccmid 2022, in programma a Lisbona in Portogallo dal 23 al 26 aprile), durante il quale viene presentato il caso, ha contratto Covid-19 due volte in 3 settimane. La prima volta è risultata positiva il 20 dicembre 2021, a un test Pcr (il classico tampone molecolare) durante lo screening del personale sul posto di lavoro. Aveva ricevuto il richiamo vaccinale 12 giorni prima e non ha sviluppato alcun sintomo. Si è autoisolata per 10 giorni prima di tornare al lavoro. E il 10 gennaio 2022, appena 20 giorni dopo essere risultata positiva per la prima volta, ha sviluppato tosse, febbre, malessere generale. Ha eseguito un altro test Pcr. Anche questo era positivo.

Il sequenziamento dell'intero genoma virale ha rivelato che la paziente era stata infettata da due diversi ceppi di Sars-CoV-2. La prima infezione, a dicembre, è stata con la variante Delta. La seconda, a gennaio, con la variante Omicron che era stata classificata come variante di preoccupazione dall'Organizzazione mondiale della sanità poco più di un mese prima, il 26 novembre 2021.

Omicron è diventata in breve la variante dominante in tutto il mondo, è molto più contagiosa di Delta e può eludere l'immunità da infezioni pregresse e dalla vaccinazione, spiegano gli esperti che si sono occupati del caso di reinfezione ultra rapida. Un caso che, sottolinea una delle autrici dello studio, Gemma Recio, dell'Institut Català de Salut di Tarragona in Spagna, "mette in evidenza il potenziale della variante Omicron di eludere la precedente immunità acquisita da un'infezione naturale con altre varianti o da vaccini.

"Le persone che hanno avuto Covid - prosegue - non possono presumere di essere protette dalla reinfezione, anche se sono state completamente vaccinate. Tuttavia, sia la precedente infezione con altre varianti che la vaccinazione sembrano proteggere parzialmente da malattie gravi e ospedalizzazione" con Omicron.

Per Recio, il doppio contagio ravvicinato mostra anche "la necessità di effettuare la sorveglianza genomica dei virus nelle infezioni che colpiscono persone completamente vaccinate e nei casi di reinfezione in persone guarite. Questo monitoraggio aiuterà a rilevare le varianti con la capacità di eludere parzialmente la risposta immunitaria".

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