Il ricordo commosso del Presidente nazionale Roberto Falcone
Roma, 5 gennaio 2023 - “Nei momenti di clamore i suoi silenzi sono stati assordanti. Un teologo di assoluta levatura, nel contempo mite ed umile di cuore secondo gli insegnamenti evangelici” questa la testimonianza del Presidente nazionale Roberto Falcone e del Segretario nazionale Giovanna Restucci che ricordano con profonda commozione l’incontro avuto in Udienza nel 2012 (foto nella pagina), allorquando, in occasione del 25ennale della rivista Il Tributarista, una numerosissima delegazione di associati aveva incontrato Papa Benedetto XVI. “Grande rispetto e profonda stima per un Uomo dalla altissima moralità da cui dovremmo prendere tutti esempio. Il suo operato non è da considerarsi limitatamente agli otto anni di pontificato, ancor prima della sua proclamazione, grande impegno aveva profuso al fianco del suo predecessore Giovanni Paolo II che lo nominò, nel 1981 prefetto della congregazione per la dottrina della fede, l'organo della Santa Sede che si occupa di vigilare sulla correttezza della dottrina cattolica. Peraltro, nel 2002, venne eletto anche decano del collegio cardinalizio, divenendo uno dei più stretti collaboratori del Pontefice, soprattutto con l'aggravarsi delle sue condizioni di salute” ricorda Falcone. Nel giorno dei suoi funerali, sobri, come avrebbe del resto voluto lo stesso Ratzinger, ma al contempo solenni, “l’esortazione è a far tesoro dei messaggi del Papa e a dare importanza alla politica vera in quanto, mai come oggi, può affidare alla diplomazia una importanza vitale per la pace” evidenzia il Presidente. Peraltro, il Segretario Restucci ha aggiunto: “L’attuale crisi economica, la guerra in corso, il perdurare del decadimento morale sono fattori determinanti che rendono necessaria un’inversione di rotta nel costume e nella mentalità dell’universo sociale a cominciare proprio dalla sua classe dirigente. L’uomo deve tornare ad essere il centro di tale inversione di rotta perchè costituisce il parametro sul quale si può misurare ciò che distingue il bene dal male. Credo nella responsabilità che anche noi professionisti, associati e dirigenti Lapet abbiamo”. Ed infatti, “di tale impegno, noi tributaristi, in qualità di professionisti operanti nella società civile, ci siamo fatti carico, nel ruolo che ci interpone tra la pubblica amministrazione e il cittadino” rimarca Falcone.
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