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Caro carburante, sciopero congelato. Nuovo round governo-benzinai il 17

I gestori degli impianti dei carburanti hanno congelato lo sciopero fissato per il 25 e 26 gennaio dopo un primo incontro con il Governo a Palazzo Chigi

(Fotogramma)
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13 gennaio 2023 | 17.46
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I gestori degli impianti dei carburanti congelano lo sciopero fissato per il 25 e 26 gennaio dopo un primo incontro con il Governo a Palazzo Chigi dopo una riunione che è stata definita come "proficua". Gestori e titolari degli impianti si sono 'ripacificati' e torneranno ad incontrarsi a Palazzo Chigi martedì prossimo, alle 14.30, per affrontare i temi emergenziali del settore. L'incontro con il Governo, rappresentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dai ministri dell'Economia, Giancarlo Giorgetti e delle Imprese, Adolfo Urso e dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, spiega il presidente di Faib Confesercenti, Giuseppe Sperduto, "è stato proficuo. Il Governo ha ascoltato le esigenze della categoria e siamo nella condizione di sentirci abbastanza soddisfatti. E' stato stabilito un nuovo incontro a breve per far partire il tavolo tecnico ed emergenziale di settore che chiediamo da tempo". Pertanto "lo sciopero è stato congelato".

I rapporti con il Governo, spiega il presidente della Figisc, Bruno Bearzi, "si sono tranquillizzati e abbiamo preso atto entrambi che ci sono state delle situazioni di non comprensione reciproca. C'è ora la massima collaborazione. Cercheremo di rendere positivo questo prossimo incontro". Il Governo, aggiunge, "ha messo sul tavolo il fatto che la bozza del decreto trasparenza sui prezzi che girava non è definitiva".

Il Governo potrebbe introdurre nel provvedimento un meccanismo di sterilizzazione dell'Iva sui carburanti nel decreto sulla trasparenza dei prezzi in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. "Si parla di come sterilizzare eventuali aumenti dell'Iva e questo sarà uno degli argomenti del decreto legge che vedrete pubblicato sulla Gazzetta ufficiale", ha spiegato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso. Ma non solo. Secondo quanto si apprende i gestori avrebbero ricevuto anche delle rassicurazioni sul fatto che nel decreto le sanzioni potrebbero essere ammorbidite in particolare quelle che riguardavano i casi di violazione da parte degli esercenti degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva, era stato annunciato martedì scorso al termine del Cdm, la sanzione poteva giungere alla sospensione dell'attività per un periodo da sette a 90 giorni.

All'incontro di martedì prossimo, sottolinea il segretario generale di Fegica, Roberto Timpani, "valuteremo tutte le opzioni che sono sul tavolo. Quindi si esamineranno tutte le questioni del settore che ha una serie di crisi interne, strutturali. Il dato positivo è che abbiamo pacificato un rapporto che era stato inquinato negli ultimi tempi da polemiche infondate. Si ristabilisce un corretto rapporto con il Governo su una categoria che non è stata rea di nessun crimine. Queste sono le condizioni di partenza".

Il tavolo tecnico di martedì, spiega dal canto suo il presidente di Unem, Claudio Spinaci che insieme ad Assogasliquidi, Assopetroli e ad altri titolari degli impianti hanno incontrato il Governo dopo la riunione con i gestori, "dovrebbe riprendere un discorso complessivo sulle criticità del sistema distributivo". L'incontro di oggi con il Governo, spiega, "è stato abbastanza proficuo perché ci è servito a chiarire anche con un'analisi che è stata presentata che non c'è stata speculazione" sui prezzi dei carburanti. "I prezzi applicati al consumo sono stati gli stessi prima e dopo a parte l'aumento delle accise legato allo stop allo sconto. Partendo da questa considerazione il Governo si è impegnato ad aprire un tavolo tecnico per avere un confronto su quelle che potrebbero essere le misure efficaci per controllare i prezzi che potrebbero tendenzialmente aumentare e per studiare delle misure che rendono maggiormente comprensibili queste dinamiche dei prezzi ed evitano delle valutazioni speculative, perché la speculazione è stata nell'informazione più che nella realtà", osserva Spinaci. Il decreto trasparenza, aggiunge, "prevederà delle misure che dovrebbero essere condivise" da tutti i protagonisti del settore. "La volontà espressa dai ministri è quella di allargare la discussione anche a questioni più strutturali e quindi anche senz'altro sul tema della ristrutturazione della rete".

"Abbiamo aperto un confronto credo estremamente positivo e anche costruttivo sia con gli operatori del settore a Palazzo Chigi, con 2 tavoli specifici, e successivamente al Mimit con le associazioni dei consumatori", sottolinea Urso al termine dell'incontro con i consumatori al Mimit che si è svolto subito dopo quello con i gestori e i titolari degli impianti. "Due facce della stessa medaglia che è quella di portare in questo settore maggior trasparenza e anche per controllare l'aumento dei prezzi", sottolinea ancora Urso.

"Apprezziamo gli sforzi fatti fino ad oggi, ma c’è ancora molto su cui lavorare. L’impegno e l’attenzione mostrati" dal ministro Urso si "dovranno ora tradurre in provvedimenti adeguati a tutelare il potere di acquisto delle famiglie", spiegano le associazioni di consumatori (Udicon, Adoc, Adusbef, Adiconsum, Associazione Utenti dei servizi radiotelevisivi, Assoutenti, Ctcu, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino) in una nota congiunta diffusa al termine dell'incontro con Urso. "Nell’incontro abbiamo rappresentato le richieste dei consumatori chiedendo, in particolare, provvedimenti su tassazione e lotta alla speculazione. Inoltre, abbiamo sollecitato interventi volti ad assicurare l’adozione di regole più efficaci per contenere i rialzi dei prezzi”, affermano.

In particolare le associazioni dei consumatori chiedono di ridurre il carico eccessivo delle accise, introducendo un’accisa mobile capace di ridimensionarsi proporzionalmente all’andamento delle quotazioni e dei prezzi e una riduzione dell’aliquota Iva, disaccoppiandola dal carico delle accise. Inoltre tra le richieste, il potenziamento delle attività di ispezione e di controllo, dotando il Garante Prezzi di maggiori poteri e risorse, con il compito di promuovere e coordinare gli Osservatori territoriali presso le Prefetture, avvalendosi anche della rete delle associazioni dei consumatori e delle Camere di commercio, della GdF e delle Autorità Garanti del Mercato e di Settore.

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