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Burioni: "150mila morti in più in Italia tra marzo 2020 e luglio 2021"

"Chi dice che sono morte 3783 persone per covid manca di rispetto"

Burioni:
01 novembre 2021 | 07.03
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"Nel periodo dal primo marzo 2020 al luglio 2021 sono morti 150mila italiani più di quelli che ci aspettavamo". E' un passaggio della 'lezione' che il professor Roberto Burioni tiene nello studio di Che tempo che fa. Il virologo del San Raffaele, dati alla mano, stigmatizza l'atteggiamento di chi continua a sostenere che il numero dei morti per pandemia sarebbe di 3783 unità, come mostrano anche alcuni cartelli esibiti in piazza. "3783: cos'è questo numero? E' il numero dei morti per la pandemia, secondo una narrazione antiscientifica totalmente irreale che è stata purtroppo fatta propria da alcune persone che protestano e anche da mezzi d'informazione. Questo numero non è vero", dice Burioni.

"Di cosa sono morte le altre 146.217 persone? Di cosa sono morti così tanti italiani? Gli infarti c'erano anche negli anni precedenti, come la vecchiaia e i tumori. Nel 2020 in Italia c'è stato il covid, sono morti oltre 150mila italiani: questa è la verità. Non va bene sminuire i sacrifici terribili che abbiamo fatto e l'importanza della vaccinazione, è una mancanza di rispetto nei confronti di tutti quei morti, dei loro cari, di chi ha subito le conseguenze economiche, sociali ed emotive di questo terribile periodo", aggiunge il professore.

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