di Giorgia Sodaro
Buche, illuminazione a volte inadeguata e una doppia linea continua che troppo spesso viene oltrepassata dagli automobilisti imprudenti per compiere sorpassi azzardati. La via del Mare, dove la notte scorsa sono morti due giovani in un incidente stradale, si aggiudica il 13esimo posto nella classifica delle strade più pericolose del Lazio che comprende 80 vie, secondo i dati Aci relativi al 2017. Una posizione migliore rispetto a quella che la strada provinciale, che collega Roma al lido di Ostia, occupava 12 anni fa (2005) quando era tra le prime cinque.
In base ai dati della Polizia di Roma Capitale, negli ultimi tre anni (dal 2016 al 2018), sui 27 km della via del Mare, ci sono state quattro vittime, su 516 incidenti rilevati dai vigili. In tre anni sono state 410 in totale le vittime sulle strade di Roma mentre gli incidenti ammontano a 87.494. Per scendere nel dettaglio si contano 143 morti nel 2018, 140 nel 2017 e 127 nel 2016. Quello che sì emerge è un aumento delle vittime di incidenti nel 2018 nella Capitale rispetto ai due anni precedenti.
"Percorro praticamente ogni giorno la via del Mare e devo dire che quando il sole tramonta basta un lampione rotto per ridurre notevolmente la visibilità - racconta un automobilista all'Adnkronos - Per non parlare delle buche. Inoltre ci sono almeno due punti dove le macchine che viaggiano in direzione Roma girano non curanti della doppia linea continua tagliando la corsia opposta, un'infrazione molto pericolosa. Soprattutto in estate abbondano poi moto e scooter e il rischio di incidenti aumenta. Paradossalmente la situazione più tranquilla si verifica nelle ore di punta quando gli automobilisti sono costretti a lunghe code in entrata e in uscita da Roma".
Nonostante le criticità però, secondo Marco Valeri, membro del direttivo dell'Associazione italiana familiari vittime della strada, non sono le strade la causa degli incidenti ma l'imprudenza degli utenti. "Penso a chi usa il cellulare mentre guida, all'alta velocità, a chi guida sotto effetto di alcol o droghe", dice Valeri all'Adnkronos. "E' evidente che le strade che sono più frequentate sono quelle in cui c'è più pericolo ma diamo a Cesare quel che è di Cesare - sottolinea - gli incidenti vengono causati soprattutto dall'imprudenza delle persone. Poi certo, e penso anche al caso delle buche di Roma, le istituzioni hanno la responsabilità di fare in modo che la strada sia nelle condizioni migliori possibili". Inoltre spiega Valeri, "quando accadono episodi di questo genere ci si rende conto che la prevenzione non viene fatta come si deve. Nelle strade trafficate, come la via del Mare, vanno aumentati i presidi delle forze di polizia".
Sulla strada provinciale 8, per spingere gli automobilisti a moderare la velocità, sarebbe in vigore il sistema tutor che però secondo Valeri non serve a molto. "L'autovelox è stato inserito da alcuni Comuni solo come strumento per fare cassa ma secondo me non è uno strumento efficace - dice - Sono le pattuglie che devono fermare i ragazzi". Inoltre per i giovani servirebbe più formazione. "Io sono per la formazione anche attraverso la visione di filmati choc per fare vedere effettivamente cosa accade quando ci sono incidenti gravi - aggiunge - Io dico che bisogna far vedere queste immagini perché solo così si può toccare la coscienza delle persone e in particolare dei giovani". ''A nome dell'Associazione italiana familiari vittime della strada esprimo il cordoglio nei confronti dei familiari delle vittime, che hanno perso due giovani vite", conclude.