Il numero uno del gruppo Esselunga, in un'intervista a 'La Repubblica', spiega: "E' magica, dentro c' è tutto quello che mi serve". Poi, parlando del futuro della sua azienda, dice: "Devo muovermi, ogni giorno. Con i tempi della burocrazia italiana, devo progettare adesso i negozi del 2050. A 89 anni devo pensare come un giovane"
Ha 89 anni e tiene sempre una chiavetta usb in tasca. Bernardo Caprotti, numero uno del gruppo Esselunga, in un'intervista a 'La Repubblica', spiega: "È sempre con me, è magica, dentro c' è tutto quello che mi serve".
Sulla politica economica del governo, Caprotti, a capo di un gruppo con 20mila dipendenti e 7 miliardi di fatturato, afferma: "Per ora ho visto poco. Renzi è intelligente ed è stato un buon sindaco. Non deve fare l'errore di Berlusconi, uomo leale e generoso, che si è illuso di potere cambiare il Paese solo con la propria forza di volontà. A livello di intenzioni, mi piace quello che Renzi sta cercando di fare sul lavoro".
"L' articolo 18 - continua - è una piccola parte del problema, ne faccia ciò che vuole. L'importante è scardinare davvero la morsa di burocrazia, divieti e resistenze sindacali che strangola le imprese".
Poi, parlando del futuro della sua azienda, dice: "Non posso permettermi il lusso di immaginare. Devo muovermi, ogni giorno. Con i tempi della burocrazia italiana, devo progettare adesso i negozi del 2050. A 89 anni devo pensare come un giovane", conclude Caprotti.