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La svolta della Bce, ora è pronta a usare lo scudo anti spread

Eurotower conferma impegno contro la 'frammentazione' per evitare tensioni sui titoli di stato dei paesi più esposti

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15 giugno 2022 | 09.18
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La Bce reagisce ed esce dall'angolo in cui si era messa da sola. Mette sul tavolo lo scudo anti spread, una misura straordinaria che serve a contrastare la speculazione e a proteggere quegli Stati, come l'Italia, che sono maggiormente esposti alle fibrillazioni dei mercati in una fase in cui l'uscita dal Qe e la sequenza di rialzi dei tassi cambierà profondamente lo scenario. Ora saranno gli uffici tecnici a definire lo strumento che sarà poi portato all'approvazione del Consiglio.

La decisione è arrivata con un'accelerazione impressa dopo giorni di tensioni e di polemiche per un approccio eccessivamente drastico e, soprattutto, per una comunicazione inefficace. Ieri l'economista tedesca Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Bce, durante un discorso alla Sorbona a Parigi, era già uscita allo scoperto. La Bce, ha detto, sta "monitorando molto attentamente gli sviluppi sui mercati" ed è pronta a "reagire ad emergenze nuove sia usando gli strumenti esistenti che potenzialmente, con strumenti nuovi", per fronteggiare "aggiustamenti dei prezzi che minaccino la trasmissione della politica monetaria".

Oggi, la riunione d'emergenza del Consiglio, convocata "per uno scambio di opinioni sull'attuale situazione del mercato", è riuscita a fare una sintesi delle diverse posizioni, arrivando a prendere la decisione di dotarsi dello scudo anti spread. Tecnicamente, si parla di un nuovo 'strumento anti-frammentazione', che sarà utilizzato insieme alla massima flessibilità (e quindi al massimo sostegno ai Paesi più esposti come l'Italia) possibile nel reinvestimento dei titoli in scadenza.

La premessa, riportata nella nota a conclusione della riunione, è che "da quando il graduale processo di normalizzazione delle politiche è stato avviato nel dicembre 2021, il Consiglio direttivo si è impegnato ad agire contro i rischi di recrudescenza della frammentazione". Anche perché "la pandemia ha lasciato vulnerabilità durature nell'economia dell'area dell'euro che stanno effettivamente contribuendo alla trasmissione non uniforme della normalizzazione della nostra politica monetaria tra le giurisdizioni".

Sulla base di tale valutazione, il Consiglio direttivo "ha deciso che applicherà flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio PEPP, al fine di preservare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, condizione preliminare affinché la Bce sia in grado di realizzare i suoi mandato di stabilità dei prezzi". Inoltre, il Consiglio direttivo ha deciso di "conferire mandato ai pertinenti Comitati dell'Eurosistema insieme ai servizi della Bce per accelerare il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione da portare all'esame del Consiglio direttivo".

Si tratta di un consistente cambio di rotta, rispetto alle posizioni rigide espresse dalla presidente Christine Lagarde nella conferenza stampa che giovedì scorso ha seguito la riunione del Consiglio e le decisioni che hanno innescato la reazione dei mercati. Erano mancate soprattutto indicazioni che confermassero la volontà della Banca centrale di intervenire per mitigare l'effetto sugli spread del nuovo corso della politica monetaria.

E' bastata la riunione di oggi, e l'annuncio dell'avvio di una fase operativa per lo scudo anti spread, per girare completamente il mood dei mercati.

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